Torino - La strana coppia' della Juve ha colpito ancora. Assist di Higuain e quinto gol stagionale di Dybala: Milan battuto, Inter (ri)sorpassata in testa alla classifica e Stadium in festa. Al termine di un match zeppo di brutte giocate, farcito da errori quasi imbarazzanti ma infine portato a casa dai campioni d'Italia. I quali ancora una volta sprintano nel finale, trovando la rete del successo a tredici minuti dal termine. Per convincere ci sarà tempo: intanto, basta vincere.
I fischi che accompagnano la Juve all'intervallo dicono tanto, se non tutto: squadra slegata e imprecisa, quasi mai pericolosa e con un Ronaldo lontano parente di CR7. Meglio il Milan, insomma: senza strafare, ma con ordine, i rossoneri avevano messo in difficoltà Szczesny in diverse occasioni, pur se anche ieri sera Piatek ha confermato di non essere il «Pistolero» sognato. Meglio comunque lui del portoghese, i cui numeri peraltro dopo le prime tredici partite stagionali testimoniavano qualche difficoltà: sei soli gol, numero non all'altezza di cotanta fama per ritrovare il quale bisogna risalire a oltre dieci anni fa. Per l'esattezza al 2008-09, quando il portoghese giocava per lo United e aveva segnato lo stesso numero di gol nelle prime dodici gare: in quell'occasione aveva saltato tre delle prime 15 partite per infortunio, mentre - prima di ieri - Sarri lo aveva tenuto a riposo due volte in 15 uscite. Visto il fastidio al ginocchio accusato in settimana, si era pensato che contro il Diavolo il portoghese avrebbe potuto riposare: sbucato invece prima nell'elenco dei convocati e poi in campo, si è proposto più volte ma senza mai riuscire a incidere. In pratica, combinando qualcosa di positivo soltanto una volta, servendo un taglio di Higuain intorno al quarto d'ora, con Donnarumma costretto a salvarsi in angolo. Da lì in avanti, soprattutto Milan: Piatek si divorava un gol di testa, Paquetà costringeva Szczesny a un volo tanto plastico quanto efficace per togliere la palla dall'incrocio per poi confermarsi efficace ancora su Piatek e Hernandez.
Di lì a poco, Ronaldo chiudeva addirittura la sua gara: dentro Dybala, seconda sostituzione di fila (dopo quella di Mosca) e via dritto in spogliatoio. Senza nemmeno passare dalla panchina: uno sguardo e basta. Lesa maestà o meno, il pubblico apprezzava il cambio.
E la «Joya», a una dozzina di minuti dal termine, dava ragione a Sarri: scambio nello stretto con Higuain, arrivato al quarto assist della sua stagione, e destro vincente. Trionfo bianconero, al solito. E Diavolo battuto per la nona volta di fila allo Stadium.
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