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Benfica decisivo sì o no? La Signora è confusa e sempre più a pezzi

Danilo: "Obbligati a vincere". Allegri: "Solo importante". È emergenza in tutti i reparti

Benfica decisivo sì o no? La Signora è confusa e sempre più a pezzi

L'umore è quello che è. E del resto c'è poco da scherzare, in casa Juve: se il campionato finisse oggi, la squadra non sarebbe qualificata nemmeno per la Conference League. Né il pandemonio scatenatosi dopo il gol ingiustamente annullato a Milik nel recupero contro la Salernitana pare interessare più di tanto ad Allegri: «Capitolo chiuso», ha detto ieri, alla vigilia del match di stare contro il Benfica. Seconda giornata di Champions: da non sbagliare, come si è già detto più volte relativamente a match sulla carta abbordabili. Il fatto è che anche in Europa certezze non ce ne sono, inevitabilmente: perso all'esordio contro il Psg un match che nel corso della ripresa aveva mostrato una Signora quanto meno reattiva e desiderosa di risalire la china, oggi servirà muovere la classifica. Possibilmente con tre punti: «Non sarà una partita decisiva, ma molto importante sì», ha detto ieri il tecnico bianconero. Il quale del resto, alla vigilia della trasferta francese, aveva messo il circoletto rosso proprio sul match odierno: «Servono dieci punti per passare il turno, pensiamo a quello e basta».

Non sarà semplice, comunque. I portoghesi hanno tradizione e storia, né arrivano a Torino in condizioni difficili. Anzi: hanno vinto tutte le undici partite ufficiali finora disputate sei delle quali in campionato, dove hanno segnato 14 gol subendone tre e all'esordio in Champions hanno battuto 2-0 il Maccabi Haifa. Allenate per il primo anno da Roger Schmidt, le Aquile presentano nel proprio organico anche l'ex interista Joao Mario e il tedesco Julian Draxler, già campione del mondo nel 2014 arrivato in prestito dal Psg: fragile, ma comunque da tenere d'occhio nel caso in cui scendesse in campo. «Dobbiamo trovare il giusto equilibrio, senza volere strafare l'analisi di Allegri -. Quando non riesci a segnare, per esempio, non devi subire gol: non è una vergogna arrivare all'intervallo sullo 0-0. In quei momenti la squadra non deve andare in ansia: abbiamo preso addirittura il secondo gol a tempo scaduto contro la Salernitana. Così come dobbiamo continuare a giocare quando siamo in vantaggio». Il tempo però stringe, pur essendo ancora a metà settembre. E le casse della società reclamano denaro fresco, visto il rosso di 250 milioni del prossimo bilancio: passare il turno in Champions è obbligatorio.

«Di Maria recuperato, ma non so se potrà giocare dall'inizio perché ha un solo allenamento nelle gambe», mette le mani avanti Allegri. Che dovrà rinunciare, oltre ai lungodegenti, anche a Locatelli, Rabiot e Alex Sandro: uomini contati in ogni reparto, allora. E una riflessione: Dybala a Roma finora è sempre stato titolare, non gli capitava da Palermo, otto stagioni fa. Poi alla Juve tra scelte e tanti infortuni non c'è mai riuscito.

Anche la Joya allunga ombre sulla gestione fisica dei bianconeri.

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