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Benitez, Mou e i perdenti di successoil commento 2

Chissà se Josè Mourinho ricorda ancora quel giorno in cui accusò Avraham Grant, suo successore al Chelsea, di essere un perdente? Capitò dopo la sconfitta nella finale di Champions League contro il Manchester United. Eppure Grant aveva portato il Chelsea dove Mourinho non era riuscito. E chissà Mou come ridurrebbe in poltiglia un allenatore che perde tre semifinali di Champions di fila? Quel tipo si chiama Mourinho.
Storie di perdenti. Ma c'è chi cade in piedi, perdente di successo, e chi non si rialza più. Il povero Grant finì male. Invece Mourinho tornerà al Chelsea, magari a contare i trofei vinti senza di lui. I giornali inglesi si sono scatenati sulla notizia che sapevano anche i poppanti in culla: torna a Londra dal 1° luglio, riceverà 10 milioni di euro, gli compreranno Falcao e dovrà vincere qualcosa. Ieri ha dichiarato che nulla è ancora deciso: i primi a sapere saranno parenti stretti e dirigenti del Real. Dimenticando, forse, di aver dato la notizia, almeno un mese fa, ai suoi amici dell'Inter. L'età avanza anche per Mou.
Torna al Chelsea, ma attenzione: da quelle parti chi vince viene spedito. Il suo padrone è da controtendenza. Il Chelsea non è una squadra perdente, tutt'altro. In assenza di Mourinho (mollò il 20 settembre 2007) ha vinto un titolo in Premier, una Champions, 3 Fa cup, 1 Community Shield. Eppure tanti lo pensano come un club che, dopo Mou, ha visto passare un gatto nero e non si è più ripreso. Roba da traveggole. Ci fosse una squadra italiana come il Chelsea. Anzi, ce ne sono diverse, ma tutte imitano le abitudini peggiori. L'anno scorso i Blues hanno conquistato la Champions, avendo in panca Roberto Di Matteo. Quest'anno si giocheranno la finale di Europa League contro il Benfica avendo in panca Rafa Benitez (nel tondo), un altro che morde e fugge. O piuttosto viene spedito. Con l'Inter ha vinto la coppa del mondo per club, ma subito dopo l'hanno cacciato. Qui potrebbe vincere la finale, ma c'è già Mourinho al suo posto. Porta male il Chelsea oppure è solo una maledizione della sua panchina? Meglio vivere da sfigati o morire da vincenti? É l'ultimo problema che il pallone inglese pone al mondo. Qui c'è una squadra che, per la prima volta, ha conquistato la Champions ema il suo padrone non ha pensato altro che al cambio di allenatore. E, infatti, il povero Di Matteo ha fatto le valigie a fine novembre, dopo il 3-0 subito dalla Juve. A sua volta, Di Matteo aveva sostituito Andrè Villas Boas, supervalutato e supercostoso portoghese stilizzato Mou, affondato come uno sprovveduto. Villas Boas avrà avuto tante colpe, ma da quel momento il Chelsea ha preso il volo: conquistata la Fa cup, battuto il Benfica (guarda, guarda: repetita iuvant?) e il Barcellona prima del Bayern. Forse la volubilità dei giocatori....
Abramovich come uno Zamparini di alto bordo? Sarà, ma in genere il Chelsea vince di più. Anche Moratti ci ha provato con Benitez, e non gli è girata giusta. Rafa non piaceva al presidente: gli soffiava in faccia troppe verità e appariva presuntuoso alla corte nerazzurra. Anche a Londra Benitez non è mai piaciuto al pubblico Blues, però è arrivato alla meta. Il Chelsea, dopo l'impietosa sortita dalla Champions, ha raggiunto un obbiettivo. Vincendo Benitez farebbe record: gli bastano sei mesi per conquistare qualcosa. E dopo di lui il diluvio.

L'Inter insegna. Chissà se Mou teme i gatti neri?

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