Poco prima della partenza del Chelsea per Yokohama dove avrebbe disputato la fase finale del mondiale, Alex Ferguson si era lasciato andare a un commento: «Rafa Benitez è molto fortunato, tra non molto potrebbe esibire due titoli mondiali per club nel suo curriculum senza aver avuto niente a che fare con le due squadre vincitrici della Champions league. Josè Mourinho conquistò il Triplete e Rafa salì in sella all'Inter giusto per conquistare la coppa del Mondo. Adesso la medesima situazione si presenta con il Chelsea, Di Matteo vince la Champions e lui va a Yokohama».
Il Chelsea ieri ha battuto 3-1 i messicani del Monterrey e domenica se la vede in finale con il Corinthians. I timori di Sir Alex sono reali. «È stata una buona gara e sono felice per la nostra performance - ha detto Benitez -. Sono soddisfatto per come abbiamo giocato e per le chance che abbiamo creato».
Il Chelsea ha segnato tre reti, la prima è di Juan Mata, la seconda di Fernando Torres è una evidente deviazione e la terza un clamoroso autogol di Darvin Chavez. Il fatto è che a Rafa Benitez non riesce mai di fare la parte del simpatico.
Poteva capitare in qualsiasi panchina della Premier ma a Stamford Bridge sapeva che avrebbe trovato il peggio dell'accoglienza. I tifosi gli hanno ricordato frasi tipo: «Non potrei mai allenare un club di proprietà di Abramovich». E si sono subito schierati apertamente con l'esonerato Roberto Di Matteo. Rafa non ha fatto tesoro della precedente esperienza interista quando appena arrivato alla Pinetina fece togliere qualsiasi fotografia o riferimento a Josè Mourinho suscitando l'immediata reazione della squadra. Josè era il tecnico che gli avrebbe permesso di disputare la fase finale del mondiale per club, sarebbe stato sufficiente un minimo di riconoscenza, invece a Londra ha commesso il medesimo errore attirandosi immediatamente le antipatie dei fan. A quel punto cosa ha fatto Rafa? Ha preso carta e penna e ha scritto una bella lettera aperta ai tifosi dei Blues da tutti ritenuta un po' ruffiana e poco rispettosa nei confronti del suo predecessore italiano: «...
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