A Madrid non si parla d'altro: il numero da circo di Benzema ha strappato applausi, incantato il pubblico del Calderon, deliziato i palati raffinati di taluni addetti ai lavori e generato accostamenti un tempo azzardati. Karim come Cristiano? Il calcio è una religione monoteista e ammette una sola divinità per volta, ma l'altra sera il francese è stato superiore a CR7. Straripante e irrazionale in alcuni frangenti da costringere il portoghese a diventarne gregario. Benzema ha ispirato il gol di Isco, liberandosi con un numero irreale di Savic, Godin e Gimenez e permettendo al malagueño di chiudere la partita dopo la partenza a razzo dei colchoneros, avanti con il terribile uno-due di Saul e del "principito" Griezmann.
Il suo colpo da biliardo è stato paragonato a quello di Raul, spalle alla porta, a Glasgow nella finale di Champions contro il Bayer Leverkusen, e a una magia di tacco di Redondo all'Old Trafford di fronte al Manchester United. Raul e Redondo, ecco altri due fornitori ufficiali di emozioni, esattamente come il Benzema 2.0. «Sono un uomo nuovo - va dicendo da qualche tempo il centravanti di origini algerine - sono riuscito a mettermi alle spalle le troppe stupidaggini della mia vita. Chi non commette errori? Oggi li ho riconosciuti, ed è stato un passo importante».
E in campo è diventato un altro: un predatore d'area che non vede l'ora di affrontare la Juventus a Cardiff il prossimo 3 giugno per misurarsi con il muro invalicabile costruito attorno a Barzagli, Bonucci e Chiellini.
Allegri prende nota di un Benzema che segna, fa segnare e che dal cilindro estrae colpi di magia pura. I guai giudiziari per lo scandalo Valbuena, che gli ha fatto perdere gli Europei dello scorso anno, le notti folli con prostitute minorenni e i flirt veri o presunti con donne dello spettacolo come la pop star Rihanna sono da annoverare tra i ricordi e nulla più. Anzi, a dirla tutta Karim ci scherza persino sopra arrivando a dire che «l'unica donna che conta nella mia vita è Melia, mia figlia. È lei che mi ha dato la forza e la gioia di cambiare». Benzema sembra aver giurato amore eterno anche al Real Madrid. Si era parlato del Milan e del City fino a qualche settimana fa, persino di una faraonica tentazione dalla Cina, ma a questo punto, dopo la trasformazione, la dirigenza merengues se lo tiene ben stretto.
In tempi non sospetti, nei giorni di Real-Napoli, si era parlato anche dei progressi di Isco e di come fosse riuscito a trasformare un crack come Morata in un soprammobile. Dalla sfida con i partenopei Isco è cresciuto in maniera incredibile, al punto da aver messo in difficoltà persino Zidane. In questo momento Isco è una spanna sopra Bale e con il nuovo modulo Zizou potrebbe preparare trappole per la Juve. Il tecnico transalpino ha messo al bando il tridente BBC (Bale, Benzema e Cristiano), convertendosi, come si è visto al Calderon, a un attacco a due punte e a Isco vertice basso di un rombo in cui Kroos e Modric costruiscono e Casemiro veste i panni del cerbero delle terre di mezzo (forse un po' protetto dalla benevolenza degli arbitri).
Semmai è la difesa il vero cruccio di Zidane: Sergio Ramos canta e porta la croce prendendo atto degli svarioni di Varane, la fragilità di Danilo e l'approssimazione di Nacho e Carvajal.Il Real non rinuncia però ai suoi appetiti cannibalici: la Liga passa dal recupero col Celta del 17 maggio e poi sarà Millenium Stadium, per tentare il doblete che la Casa Blanca attende ormai dal 1958.
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