Ieri l'incoraggiamento di Silvio Berlusconi, oggi la benedizione di papa Francesco. Al Milan stanno provando di tutto per tentare di rovesciare il destino, che sembra segnato, di una stagione orribile, la terza di fila sul finire di un trentennio memorabile. In gioco non c'è solo la finale di coppa Italia al cospetto della Juve cannibale (vinte sui rossoneri le ultime 8 sfide consecutive tra campionato e coppa) e l'accesso all'Europa league dall'ingresso principale ma il futuro di tanti esponenti della nobile schiatta rossonera e lo stesso assetto azionario del club (il 15 giugno scade l'esclusiva concessa al gruppo cinese-americano). Il presidente Berlusconi si è presentato all'ora di colazione a Milanello, scortato da Adriano Galliani, anche per rimettere al centro del villaggio Cristian Brocchi, il tecnico scelto con coraggio a sei turni dalla fine del torneo e rigettato da una parte del gruppo. Non partecipò alla sua presentazione e per qualche osservatore quell'assenza fu considerata l'inizio dell'isolamento patito dal tecnico debuttante che invece con Arcore ha avuto colloqui telefonici quotidiani.
Berlusconi non ha usato toni minacciosi (non è nel suo stile) e nemmeno quelli divertiti e divertenti utilizzati durante un'altra visita, datata novembre del 2015 (riunione di sponsor a Milanello) allorquando minacciò i suoi giocatori reduci dallo 0 a 0 col Carpi, di sospendere il pagamento degli stipendi. «Fatemi causa: sapete quanto dura un processo civile in Italia? 8 anni!» fu la battuta finita ora, in clamoroso ritardo, su you-tube e rilanciata dai siti. No, questa volta il presidente è stato asciutto, essenziale e ha provato a ricaricare le pile di un gruppo apparso scarico soltanto sabato scorso con la Roma. «Bisogna dare tutto e anche di più... è troppo importante per voi e anche per noi» ha ammonito. «Con un successo sulla Juve potrete dare un significato nuovo alla stagione» l'incoraggiamento senza nascondere l'obiettivo del club, «raggiungere il 29esimo trofeo in 30 anni» che diventerebbe un bilancio leggendario per la sua presidenza. E finirebbe col dare nuova linfa al progetto di confermare Brocchi per la prossima stagione nonostante la candidatura di Giampaolo tenuta nel cassetto. Per segnalare l'attenzione di tutta la famiglia, anche Barbara Berlusconi, l'altro ad, si è unita alla squadra viaggiando con lo stesso Frecciarossa. Uno solo il colloquio individuale effettuato dal presidente riservato al capitano Riccardo Montolivo, il leader silenzioso e molto criticato del gruppo. A tavola con Brocchi e Galliani, Berlusconi ha fatto il punto sulla preparazione della squadra e si è informato sulle scelte per la Juve orientate sul sistema di gioco 4-3-3 (con Honda e Buonaventura al fianco di Bacca che possono dare una mano al centrocampo).
È un Milan dimesso, solo contro tutti. Già perché nella circostanza si è ritrovato anche sulla strada un paio di rivali inattesi. A Sassuolo, per esempio, hanno impiantato il maxi-schermo per tifare disperatamente Juve sabato sera: l'eventuale successo del Milan infatti toglierebbe alla squadra di Di Francesco, che l'ha meritato sul campo, il pass per l'Europa league. Anche a Firenze, città ostile ai bianconeri, hanno cominciato a simpatizzare per la Juve per via di un altro calcolo legato alla prossima stagione continentale.
Con il Milan vincitore, infatti, la squadra viola sarebbe condannata a passare dai preliminari per accedere poi alla fase dei gironi, riservata invece ai rossoneri. Di qui infine il veleno di un'altra polemica affiorata in contemporanea con la designazione dell'internazionale Rocchi. «Ma proprio un arbitro fiorentino dovevano mandare?» il quesito malizioso rivolto sul web.
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