Mai successo prima. Mai successo nei precedenti ventisei anni di gestione del Milan che Silvio Berlusconi scendesse in campo, direttamente, personalmente, con un comunicato di suo pugno, per difendere da voci, «chiamiamole così, destituite di ogni fondamento», l'amministratore delegato Adriano Galliani nei confronti del quale è stata espressa «totale fiducia» e «incondizionata stima professionale». Non solo voci, in verità. Ma scenari apocalittici di ribaltone clamoroso in via Turati così disegnati: via in blocco Galliani, Braida, Gandini e Allegri, rimpiazzati da un manager (Giuseppe Biesuz), più un dirigente ora alla Roma (Claudio Fenucci) e una vecchia bandiera mai passata di moda (Paolo Maldini). All'espressione scontata, «totale fiducia», Berlusconi ha aggiunto un paio di passaggi che raccontano dell'intreccio umano col numero uno di via Turati, «cui mi lega un'amicizia trentennale e un'incondizionata stima professionale».
Che si tratti, come il presidente definisce il suo braccio destro, di «uno dei massimi manager calcistici a livello mondiale» è noto. Lo stesso giudizio è spesso sottoscritto da rivali e da dirigenti di primissimo piano (Petrucci). Eppure è altrettanto noto che da qualche tempo, in particolare dall'avvento di Barbara Berlusconi nel cda rossonero e dall'uscita, alcune volte incontrollata, di dissensi sulla conduzione del club, il ruolo, il carisma e il credito di Galliani siano stati messi in discussione. Lo stesso presidente onorario del Milan è già intervenuto sull'argomento delicatissimo (da una parte la figlia che preme per avere un ruolo di maggiore visibilità, dall'altra il vecchio, caro, fedelissimo amico che da oltre trent'anni è al suo fianco senza perdere un solo giorno tra contatti, scambi di opinione per modellare la vita del Milan sulle idee dell'azionista). Lo fece nell'intervista al canale rossonero durante la quale garantì che i due «hanno il gusto del lavoro e della sfida e conservano sulla scrivania gli stessi obiettivi».
Per qualche ora, i titoli e le ipotesi sui futuri assetti societari hanno monopolizzato l'attenzione rispetto all'impegno del Milan di Champions. Anche Allegri ha visto sfilare un altro concorrente alla sua panchina, Spalletti, senza farne una tragedia, «ormai sono abituato, ogni giorno ne propongono uno» la sua risposta che contiene il solito codicillo per gli addetti ai lavori, «in estate abbiamo cambiato tanto, molti giocatori nuovi e anche un sistema di gioco inedito». Come dire: provino gli altri a fare meglio con i senatori e i due fuoriclasse via tutti insieme. Per sintesi, Allegri e il Milan si ritrovano sempre in mezzo al tunnel buio: in fondo è possibile cogliere una lucina, ma potrebbe essere anche l'arrivo di un altro treno, il derby per capirsi. Perciò il passaggio a San Pietroburgo può rappresentare un altro tormento o un passetto avanti lungo la strada di un orgoglioso riscatto. Striminzito lo 0-0 rimediato col fragile Anderlecht al debutto, indispensabile un risultato prestigioso per puntellare la classifica e riacquistare credito tra i tifosi (latitano le prenotazioni per il derby e su youtube i giocatori rossoneri chiamano a raccolta i sostenitori) oltre che presso le statistiche Uefa. Pensate: nelle ultime 8 presenze continentali, un solo successo all'attivo, il famoso 4 a 0 sull'Arsenal negli ottavi. Roba da Milan di Farina. Non a caso, da Parigi, Thiago Silva, per marcare la differenza è pronto a giurare: «Faremo più strada rispetto al Milan». Non ci vuole molto. «Per ora lo Zenit conta più del derby anche se il risultato non deciderà la qualificazione» è l'idea di Allegri che predica tra i suoi maggiore malizia e attenzione specie sui calci piazzati, visto che 5 dei 6 gol sono arrivati in quelle circostanze. Forse Allegri è più preoccupato degli eventuali boatos su Galliani: è lui la sua polizza sulla vita in rossonero.
«Possiamo fare meglio, usciremo tutti insieme dall'angolo» la promessa di Montolivo che ha la consapevolezza di aver fin qui dato molto poco. Con Montolivo tornano Pazzini e Mexes. Fare meglio che contro l'Anderlecht è indispensabile per non infilare un'altra sconfitta che vorrebbe dire addio prematuro al torneo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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