Bernardeschi torna a casa. Mancio insiste con il "tridente"

Bernardeschi torna a casa. Mancio insiste con il "tridente"

Primo contrattempo per Roberto Mancini che nella marcia di avvicinamento alla sfida con il Portogallo perde per infortunio Bernardeschi. Nella mattinata di ieri lo juventino, non rischiato in Champions ma disponibile per il Milan anche se poi non utilizzato da Allegri, ha riscontrato l'acutizzarsi di un fastidio agli adduttori che lo ha costretto a tornare a casa. Mancini contava sul suo impiego per ridare spazio all'ormai collaudato 4-3-3 con falso nove e «tridente» d'attacco rotante. Il ct, che non chiamerà nessuno e resterà dunque con otto attaccanti a disposizione, pensa dunque al piano B senza però cambiare sistema di gioco: Berardi è il principale indiziato per sostituire Bernardeschi anche se scalpita anche l'interista Politano, in buone condizioni di forma. Gli allenamenti di oggi e domani dovrebbero risolvere il dilemma.

La giornata di Coverciano ha registrato i sorrisi e l'emozione dei debuttanti: primi allenamenti e prime parole in azzurro per gli ultimi arrivati nella truppa del Mancio. Il più atteso, un po' per i paragoni a Pirlo e un po' per le continue voci di mercato, è il classe 2000 Sandro Tonali: «Apprezzo i complimenti ma ormai ci sono abituato. Il paragone con Pirlo? Siamo diversi e il mio modello in realtà era un altro. Mi ispiravo a Gattuso, ho sempre tifato per il Milan. Se in amichevole con gli Usa dovessi essere chiamato in causa, mi farò trovare pronto». «Essere in azzurro è un sogno, sono italiano al 100% - così Vincenzo Grifo -. Iniziai a giocare come 10, poi dai tempi del Friburgo mi hanno spostato a esterno e lì mi trovo bene».

«Non mi aspettavo la chiamata, ora sono qui e mi godo il momento, darò tutto - ha sottolineato Stefano Sensi -. La convocazione è un po' in prova, com'è giusto che sia quando si è giovani. Per me l'Italia è ripartita davvero, si respira aria di rinascita».

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