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Berrettini ammutinato social pronto a tornare Spiderman

Un momento difficile, la decisione di non "postare" più ma ora si ricomincia lì dove si era finito: da Sonego

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Era accaduto anche a Spiderman, ovvero all'attore Tom Holland: dopo il successo ad un certo punto ha staccato dai social, «per la mia salute mentale». Figuriamoci per uno dei supereroi di Wimbledon, che comincia oggi, in un momento in cui dire «punto ad arrivare in finale» sarebbe davvero assurdo. Lo conferma lui, Matteo Berrettini, annunciando però definitivamente che ci sarà (domani) al primo turno contro il suo miglior amico Lorenzo Sonego. Quello che a Stoccarda lo ha fatto piangere: «Ma non perché mi ha battuto: era la situazione, pensavo di tornare dai miei guai e finalmente riuscire a divertirmi, e invece...».

E invece il tennis è così, lo sport è così, la vita è così. Una serie di alti e bassi in cui ormai la claque, o altrimenti il tribunale, dei social network ti può far impazzire. Ecco perché Matteo non posta più, soprattutto in questi giorni in cui ha dovuto ricostruire fisico e morale. Non posto più e me ne vado, forse per sempre, perché sono i momenti difficili che fanno crescere. E soprattutto fanno pensare: «Non è che non voglio leggere i commenti negativi, ma in generale tutti, pure quelli positivi. È bello vedere che la gente crede in te, però poi ti accorgi che nove persone su dieci alla frase successiva scrivono quest'anno vinciamo Wimbledon. Dicono cose che non penso realmente ma che ti possono entrare in testa e rovinare tutto il resto: tenere la testa bassa, lottare e fidarmi del mio team, della mia famiglia, delle mie relazioni. Sono realtà un po' fittizie, appese in area: non sono cose che puoi stringere, persone che puoi sentire, non sai mai chi ci sia dietro. E, nonostante la mia maturità, non è facile gestire tutto questo. Allora preferisco stare con me stesso».

Quella di Berrettini non è la prima crisi di rigetto di un'atleta dalle mille luci di internet. E i social sono diventati uno strumento diventato un fondamentale da saper maneggiare, al pari di un servizio o di una volée. La fuga diventa dunque un toccasana: lo ha fatto, per dire, anche Andy Murray già da un paio d'anni. E recentemente anche Lorenzo Musetti si è lamentato della piega che il tifo virtuale sta prendendo: «Non è sano dopo una sconfitta ricevere insulti gratuiti e minacce alla famiglia». Per non parlare di come perfino Novak Djokovic sia stato vittima del suo ego virtuale durante la pandemia, quando organizzava sessioni no vax per poi apparire sorridente in partenza per un'Australia piena di restrizioni. E sappiamo cosa è successo dopo.

Insomma, meglio pensare solo al tennis: Berrettini sembra ottimista («Ho tanta voglia di fare bene, di vivermi una partita come piace a me, che vinca o perda. Poi si vedrà»), Sonego annuncia che metterà da parte l'amicizia per i set che ci vorranno. Mentre tutti si chiedono se Djokovic (che apre il Campo Centrale alle 14.30 con Cachin) davvero potrà puntare - trionfando anche a Londra - al Grande Slam. Jannik Sinner risponde: «Lui è davvero incredibile e sono pochi quelli che possono batterlo: Alcaraz, per esempio, ma anche io». Sul suo social in questi giorni sorride, magari stavolta si scopre che è tutto vero...

Primo turno. Uomini: Sinner-Cerundolo (terzo match sul Campo Centrale), Musetti-Varillas (primo match campo 14). Donne: Trevisan-Sorribes Tormo (secondo match campo 6), Cocciaretto-Osorio (quarto match campo 7), Stefanini-Kontaveit (quarto match campo 15).

Tv: su Sky 9 canali dedicati dalle ore 12.

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