
Bestia nera, nemesi, tabù. Sono vari i modi in cui Carlos Alcaraz si presenta alla finale di oggi, a Wimbledon (ore 17 italiane), agli occhi di Jannik Sinner.
Lo storico non lascia spazio a interpretazioni in valore assoluto: 8-4 per Carlitos nel massimo circuito internazionale e cinque affermazioni consecutive nelle ultime partite che si sono tenute. L'iberico è avanti 5-2 nelle sfide sulla superficie hard, 3-1 sulla terra, mentre sull'erba, nell'unico confronto con l'azzurro proprio a Wimbledon, è stato Jannik a prevalere. Si potrebbe attaccare a questo l'altoatesino, l'ultimo a battere l'asso murciano negli ottavi di finale dei Championships del 2022. Da quel momento una serie di 20 vittorie sui prati dell'All England Club per l'iberico, che però dall'aprile di quest'anno sembra in the zone, come direbbero gli americani. Alcaraz ha vinto 33 degli ultimi 34 match affrontati. L'unica sconfitta c'è stata nella finale dell'ATP500 di Barcellona, dove si arrese al danese Holger Rune anche per un problema fisico. Non è un caso che l'allievo di Juan Carlos Ferrero abbia fatto propri da quel torneo 24 incontri di fila, convincendosi sempre di più di uscire anche dai guai in cui nel suo tennis fascinoso si è messo dal solo.
L'ultima sfida contro Sinner, sulla terra rossa del Roland Garros, è stata l'emblema. Un giocatore che nelle finali dei Major ha sempre vinto (5) ed è avanti negli scontri diretti nelle sfide con l'italiano in atti conclusivi prestigiosi (Roland Garros, Roma e Pechino), con l'unica vittoria del pusterese nel torneo di Umago del 2022, non certo un palcoscenico da urlo.
Il bilancio nei Major è 3-1 per lo spagnolo e quindi Jannik dovrebbe presentarsi al confronto odierno come accadeva sovente a Roger Federer contro Rafa Nadal, con quella sensazione di ineluttabilità nel ko? Una situazione forse un po' diversa, dettata da un incrocio tecnico in cui la netta prevalenza dell'uno o dell'altro non c'è mai e dove spesso Carlitos ha vestito i panni di Harry Houdini, spuntandola quando sembrava spacciato. Non è un caso che gli stessi bookmakers diano un Alcaraz favorito ma di un'incollatura. In tutto questo, potrebbero pesare in favore del giocatore tricolore le ore trascorse in campo nel percorso a Wimbledon: 11 ore e 35 minuti per l'azzurro (2 set persi); 16 ore e 30 minuti (5 set persi) per lo spagnolo. Nei fatti, sarà il settimo Slam che avrà la firma dei due grandi rivali e sarà il successo che deciderà anche una prevalenza.
Da quando Sinner ha vinto il suo primo Major (gennaio 2024), infatti, i duellanti hanno in bacheca lo stesso numero di Slam (3) e di Masters 1000 (3), con l'altoatesino
premiato dal primato in classifica anche per il successo nelle ATP Finals 2024.Chi vincerà quest'oggi avrà anche una predominanza da questo punto di vista, in quella che si può considerare l'era dei nuovi dominatori del tennis.