Leggi il settimanale

Le big vincono, perdono come sempre gli arbitri

I veri protagonisti del luna park sono gli arbitri che hanno voluto lasciare un ricordo elegante di fine anno, il regolamento applicato in modo variabile

Le big vincono, perdono come sempre gli arbitri
00:00 00:00

Ha vinto l'Inter e se ne va in testa, ha vinto il Milan, ha vinto il Napoli, ha vinto la Juventus, ha perso la Fiorentina, ha perso il Torino. Altre novità? Nessuna se non il solito giro di giostra della classifica per calendario fasullo; ma i veri protagonisti del luna park sono gli arbitri che hanno voluto lasciare un ricordo elegante di fine anno, il regolamento applicato in modo variabile, la comica teatralità dell'announcement, ammonizioni a caso, il loro sistema mette in off side pudore e logica, non comprendono che stanno avvelenando il gioco che per un secolo ha vissuto anche di ingiustizie ma di genuino spirito agonistico. Le stranezze si moltiplicano, la decisione di Doveri in Torino-Cagliari fa parte della commedia dell'assurdo, i tocchi di braccio o gomito spacciati per tocco di mano, la spinta a una o due mani, il fuori gioco di piede, la casta spiega che le norme sono state modificate dal legislatore, non hanno nemmeno il coraggio di dire che trattasi dei geni della Fifa padroni del pallone; a proposito, l'Uefa ha pensato bene di allestire i prossimi due turni di champions league a mercato aperto, una vera idiozia. Il Var non ha riguardato i campioni d'Italia passati a Cremona, Hojlund segna gol pesanti, Conte avrà il lusso di poter utilizzare a scelta il danese e Lukaku, troppa grazia.

Chivu e Lautaro hanno sfruttato la buffa gaffe difensiva dell'Atalanta per risistemarsi a capo tavola, Spalletti vede la sua Juventus rialzarsi ed è una notizia, Max Allegri si è goduto il primato part time e il pranzo completo con Andrea Agnelli il quale ha scelto la tribuna di San Siro e non più l'Allianz di Torino, i tifosi bianconeri sognano il ritorno (impossibile) dell'ex presidente. Segnalo il preoccupante silenzio stampa di Lazio e Fiorentina, la lingua italiana è salva.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica