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Bis di Bouwman nel Giro da copia e incolla

Ancora una fuga da lontano che arriva in fondo: vince il miglior scalatore

Bis di Bouwman nel Giro da copia e incolla

Santuario di Castelmonte. Siamo ormai al copia e incolla: fuga da lontano che arriva al traguardo e uomini di classifica a marcarsi stretto. Tutto rimandato a oggi, e forse anche a domani, se San Pellegrino, Pordoi e Marmolada non dovessero produrre nulla.

Siamo ormai al copia e incolla, con la fuga che parte subito e arriva, perché ci credono, perché vanno a tutta e cara grazia che qualcuno ci prova, perché diversamente ci sarebbe da ingollare una quantità industriale di caffè per non finire tra le braccia di Morfeo.

Sul Santuario di Castelmonte, che sorge in una posizione che domina le Valli del Natisone, è la maglia azzurra quella di miglior scalatore del Giro - a trionfare. È il 28enne olandese Koen Bouwman, già vincitore sul traguardo di Potenza, a centrare in questo Giro un magnifico bis. Arriva con altri quattro superstiti di una fuga nata appena dopo il chilometro zero. Vanno via spediti e veloci e non li vedono più. «Già vincere una tappa al Giro era un gran "bonus" per me ha detto Bouwman -, figuriamoci vincerne due e portare a casa la maglia azzurra! Direi che ho approfittato bene della libertà che si è creata in squadra. È stato difficile entrare in fuga, nella prima mezz'ora si andava velocissimi. Io mi sentivo benissimo nella prima grande salita, c'è stata un po' di agitazione ma volevo questa volata».

Alle loro spalle non si vede altro, se non un refrain di qualcosa già visto: Carapaz e Hindley a braccetto, Landa sempre lì a promettere di infastidirli. Tutto rimandato a oggi, nel tappone dolomitico, sempre che poi non sia necessario ricorrere ai 17 chilometri contro il tempo di domani a Verona. O - consentiteci la battuta - alla peggio c'è sempre la monetina. «Ci aspetta una tappa decisiva: non sarebbe male guadagnar qualche secondo, ma anche i tre secondi che ho adesso vanno bene», sentenzia il Carapaz in rosa.

Tornado all'epilogo sul Santuario friulano, e tanto per dare l'idea della sfida che c'è tra i tre tenori che cantano sottovoce, anziché parlare di distacchi, si discute dello sprint finale. Come detto a vincerlo è Koen Bouwman. Mentre lui si lancia verso il bis, alle sue spalle lo svizzero Schmid fa deragliare in curva il nostro Andrea Vendrame, così il più bravo dei nostri è Tonelli, che regala un altro podio alla Bardiani Csf.

Bene Vincenzo Nibali, che lotta e resiste. Il 37enne fuoriclasse siciliano arriva con il gruppo maglia rosa e nello sprint finale paga qualche secondo, ma difende agevolmente il suo quarto posto nella generale.

In questo Giro dalle tappe copia e incolla, forse bisognerebbe duplicare anche uno come lui.

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