Bojan e Robinho fanno la festa a Gattuso

Ritrovarsi per non dirsi addio. Il filo magico che lega Rino Gattuso al Milan non si è spezzato, anzi per l'eventuale dopo Allegri c'è anche lui in concorrenza con Superpippo Inzaghi e Marco Van Basten. La prova l'ha data ieri pomeriggio, tornando al Meazza dieci mesi dopo l'ultima partita dei suoi 13 anni in rossonero, alla guida del Sion e impegnando per un tempo il Milan privo dei nazionali, di Pazzini infortunato e Ambrosini rimasto ad allenarsi a Milanello. Purtroppo per Ringhio le partite durano 90' e nella ripresa i rossoneri sono dilagati con un tennistico 6-0 ai modesti svizzeri (gol di Traorè, Robinho, De Feo, doppietta di Bojan e autorete di Kolloli). Gattuso rinuncia a giocare, fa solo il tecnico, abbraccia Galliani nel prepartita, saluta sorridendo Allegri e, rivolgendosi ai giornalisti strizza l'occhiolino: «Almeno la smettete di dire che abbiamo litigato». Ma l'emozione c'è, eccome, grazie anche ai quattro gatti che con striscioni e cori toccano il cuore di un duro come Gattuso.
Ma qualcosa ad Allegri, Gattuso vorrebbe rubare. «Apprezzo la sua tranquillità e come si è comportato dopo un brutto inizio di stagione», afferma l'ex rossonero. «Invidio il suo aplomb e il modo di fare con signorilità malgrado la bufera passata. È uno che si fa scivolare le cose addosso e riesce a sdrammatizzare». Inevitabile chiedergli di un suo possibile ritorno al Milan, in panchina però.

«È presto per il Milan», risponde deciso, «devo fare ancora tanta esperienza. Qui voglio arrivare pronto». Ringhio non si smentisce, entra duro come sempre e “annuncia“ che un giorno allenerà il Milan. Il rebus è quando, visto che Allegri ha ancora un anno di contratto.

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