Bolelli-Vavassori si prendono la storia, Musetti fantastico sconfigge De Minaur

Per la prima volta un doppio azzurro in semifinale tra i Maestri. Carlos batte Fritz e con un'altra vittoria chiuderà l'anno da n°1. Lorenzo vince con la testa e con i nervi

Bolelli-Vavassori si prendono la storia, Musetti fantastico sconfigge De Minaur
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E' stato un martedì meravigliosamente azzurro, con Lorenzo Musetti che va oltre la fatica e capace di battere De Minaur e raggiungere la gioia della prima vittoria alle Atp Finals. Un'impresa come quella di Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che per la prima volta portano un doppio italiano alle semifinali di un Masters. E una cosa da pazzi, in una partita che non è finita quando sembrava in mano all'australiano: andato avanti di un set, il ragazzo di Carrara è crollato sul 3 pari del secondo, ma una sosta per il malore di uno spettatore è riuscita a raddrizzare il match: "No ho più le gambe", ha detto al suo allenatore Tartarini; "Lo sa anche l'inserviente del bar, spingi di più", gli ha risposto lui. Ci ha provato, ha lottato fino in fondo,ci è riuscito, riaggrappando la partita sotto 4-5 nel terzo e servizio dell'avversario, dopo scambi incredibili e uno ancor più fenomenale quando entrambi erano ormai in ginocchio. Anzi, per terra. È finita 7-5, 3-6, 7-5, Musetti è stato eroico. Fino all'ultimo, quando ogni cosa sembrava perduta, trovando forza oltre il suo immenso talento. Commozione. E ora c'è la sfida con Alcaraz, che può scmbinare i piani del gruppo: Carlos ha faticato per domare Fritz in tre set rischiando la sconfitta (6-7, 7-5, 6-3 il risultato finale) e ha ammesso di aver giocato col pensiero di chiudere l'anno come numero uno, obbiettivo che ora è a una partita di distanza ma che proprio Lorenzo potrebbe rimandare. Con la possibilità addirittura che un ko dello spagnolo finisca per combinare la supersfida con Sinner in semifinale, lanciando Lorenzo nell'altra.

Si vedrà, intanto l'Italia esulta per la coppia Vavassori-Bolelli, già sicura di arrivare almeno seconda nel girone dopo la vittoria per 7-6, 6-4 su Granollers-Zeballos. I nostri eroi hanno dieci anni di differenza, due storie completamente diverse, un giocatore (Simone) che a 40 anni pensa ancora di migliorare: "Non si smette mai, per esempio il mio gioco a rete ha dei margini. Se uno come Bophanna si è ritirato a 45 anni, perché non posso farlo io?".

Non sarà finita qui, comunque vada, mentre oggi intanto torna in campo Sinner contro Zverev (ore 20.

30, alle 14 Shelton-Auger Aliassime), mentre da lontano Djokovic infila uno dei suoi passanti velenosi parlando in un podcast: "Il caso Clostebol resterà sempre un'ombra sulla testa di Jannik, com'è stato per me il Covid. Magari stasera cambieremo idea, ma fin qui nuvole su Sinner a Torino non ne abbiamo ancora viste.

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