Usain Bolt continua a vincere, ma meno facilmente del passato. Ieri sera a Oslo, per la Diamond League, la solita scenetta in partenza, con accenni di boxe in guardia mancina, mentre due corsie più in là gareggia l'unico italiano presente al meeting Bislett, il torinese e torinista Fabio Cerutti: settimo, ovvero ultimo, in 1052.
Bolt non autografa il mondiale stagionale dei 100 piani, 976 stabilito a Roma, né indossa la maglia azzurra, per comunanza di sponsor, e neppure agita la bandiera italiana. Intrattiene il pubblico allo start, si fa il segno della croce, cè una falsa partenza. Al secondo via, Asafa Powell comincia benissimo, resiste sino ai 70 metri, si arrende nel finale: 979 per il primatista mondiale, 6 centesimi in più per il connazionale eterno rivale, al personale del 2012.
Dopo il traguardo la saetta travolge una ragazza troppo rapida nel porgergli i fiori, e poi rifiata. Beh, ce lha messa tutta, per vincere, dà la sensazione di doversi impegnare al massimo per tenere testa al 29enne Powell, mentre l'altro giamaicano, Clarke, è lontano, a 1010.
I migliori risultati della serata norvegese nel lancio del giavellotto (88,10 del ceco Vesely), nel miglio (specialità non olimpica vinta dal keniano Kiprop) e sui 100 ostacoli, con l'australiana Pearson.
Stasera (diretta su Raisport2), al parco Ruffini di Torino il memorial Primo Nebiolo, domani dalle 22,15 la tappa americana di Diamond, a New York. Ormai l'interesse principale gli appassionati è attendere una sconfitta di Bolt, rare quanto gli italiani in pista: gli capitò la falsa partenza al mondiale 2011 sui 100, mentre l'anno precedente fu limitato da infortuni.
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