Un bonifico di 650mila euro direttamente alla Lega di C invece di una fideiussione. Il Como rischia di non essere ripescato nella terza serie professionistica a causa di un errore «burocratico». Un'irregolarità di natura formale, ha sottolineato la società, che sarà sanata domani. La Covisoc, la commissione di vigilanza sulle società di calcio «prof», potrebbe così rigettare - norme alla mano - la richiesta di ripescaggio del club lariano.
Formalmente c'è sicuramente un problema, inutile negarlo, nella sostanza è stato risolto in maniera alternativa con una sorta di dimostrazione di buona volontà da parte del Como. I dirigenti sperano in una scelta per così dire «politica», considerato che l'organico di C non è completo e ci sono state appena quattro richieste di ripescaggio (insieme al Como, che ha vinto i playoff delle seconde classificate di D, la Cavese, l'Imolese e il Prato, con i toscani che hanno però il problema dello stadio) e dei tre posti per le squadre B, ne è stato occupato solo uno dalla Juventus. Dunque, l'organico dell'attuale terza serie sarebbe di 57 (compreso il Como) invece che 60. Il paradosso è che se la Lega seguisse alla lettera le regole, il Como rischierebbe di perdere 650mila euro versati e di rimanere comunque tra i dilettanti.
A inizio settimana si dovrebbe conoscere la sorte dei lariani: in caso di mancato ripescaggio, la società
si rivolgerà quasi sicuramente al Collegio di Garanzia del Coni e lì potrebbe entrare in gioco il buon senso, con la possibile riammissione del Como. Anche se il caso è più unico che raro e farebbe comunque giurisprudenza.
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