Roma - La notte dell'Olimpico avrebbe potuto incoronare la Lazio prima vera anti-Juve. Borriello sente invece sapore di derby (da buon ex romanista) e spegne il sogno biancoceleste con una ripartenza micidiale l'unico vero guizzo di un Genoa più attendista che propositivo - che ferma a tre le vittorie della truppa di Petkovic. Niente record dunque per il tecnico di Sarajevo che non guarda certo i numeri, ma sotto sotto lo avrebbe preso volentieri per mettere a tacere anche i pochissimi scettici rimasti sulla piazza di fede laziale.
Arriva una sconfitta dura da digerire: questione di mira sbagliata nelle innumerevoli occasioni da gol costruite, di grande attenzione di un Frey apparso più asciutto nel fisico rispetto agli anni passati, di scelte forse errate all'inizio (la fiducia a Zarate non si è rivelata proficua, la rinuncia a Klose per 75 minuti pure, vista la prestazione opaca di Kozak, ricambio non ancora sbocciato).
La Lazio resta comunque una squadra che piace e diverte, ma che soprattutto ha una fame infinita, tanto per usare una frase di Vlado, anche se nella serata del primo turn over il risultato non arriva. I critici sui mancati ricambi in Europa League classico vizio dei tecnici delle italiane saranno contenti, rimane però il rammarico di non aver dato seguito al prezioso pari di Londra con una vittoria che sarebbe stata meritata vista la quantità di palle gol create, dal salvataggio di Canini sulla conclusione ravvicinata di Kozak alla traversa di Hernanes passando per il palo scalfito dallo stesso brasiliano e dal micidiale tiro a girare di Klose che sfiora lo specchio.
La notte dell'Olimpico fa conoscere il francese Ciani, giocatore di personalità e abile negli anticipi, e probabilmente boccia quasi definitivamente Zarate (che non gradisce il cambio ignorando Petkovic mentre esce dal campo), che in 68 minuti in campo non riesce a cavare un ragno dal buco. I fasti degli anni scorsi sono lontanissimi e la sensazione è che l'argentino possa giocare solo quando Klose resta in panchina. Non più consigliabile, almeno per un tempo di gioco così lungo.
De Canio ottiene invece il massimo risultato con il minimo sforzo: mezza squadra cambiata rispetto alla prova positiva, seppure negativa nel risultato, contro la Juventus, qualche aggiustamento in corso d'opera (tra cui il ritorno al modulo
con il tridente) e l'azione travolgente di Borriello che si ripropone come bomber di razza segnando un gol pesante.Lazio frenata ma non ridimensionata, in attesa del confronto dal sapore d'Europa mercoledì a Napoli.