Brasile, vecchio tabù: i club ignorano la maglia numero 24 associata all'omosessualità

La maglia numero 24 tradizionalmente associata all'omosessualità è sempre evitata dai club brasiliani, che l'hanno esclusa anche dalle numerazioni di quest'anno

Brasile, vecchio tabù: i club ignorano la maglia numero 24 associata all'omosessualità

È praticamente impossibile vederla indossata su un campo di calcio brasiliano, la numero 24 è una maglia, che tradizionalmente viene sempre evitata in Brasile.

Un'avversione legata a un gioco d'azzardo illegale molto diffuso nello stato sudamericano, vietato dalla legge federale dal 1946. Nel Jogo do Bicho, il gioco degli animali, ogni numero è associato a un animale: il 24, in particolare, a il cervo. Nonostante la sua popolarità, è ancora illegale in 25 dei 26 stati del Brasile e le persone coinvolte possono essere perseguite penalmente.

Ma l'associazione molto forte è anche all'omosessualità come ha raccontato alla Folha de S.Paulo, Luiza Aguiar dos Anijos, ordinaria alla facoltà di Scienze Umane e autrice di numerosi libri sull'omofobia nello sport: ''Non è una novita, la numero 24 è sempre evitata. Purtroppo il sessimo è da sempre radicato nella società e nel calcio, ma già parlarne significa che molte persone sono turbate da questa tradizione''. Manca al momento la collaborazione delle società di calcio: ''Il problema tuttavia è ancora trattato come un tabù dai club, alla domanda dicono che il numero di maglia è una scelta dei giocatori e che la 24 non è l'unica mai utilizzata, ma i fatti dimostrano ovviamente il contrario''.

Bisogna uscire allo scoperto e fare fronte comune: ''Non serve uno sforzo individuale ma la giusta cooperazione tra società e istituzioni per vincere questa causa'' ha concluso la Aguilar ma al momento nessun club brasiliano sembra disposto a dare un segnale. Dalle pubblicazione delle numerazioni del nuovo campionato nessuna squadra di prima divisione schiererà un calciatore con la maglia numero 24.

Saranno, però obbligate a prevederlo in lista in occasione delle competizioni internazionali della Conmebol in cui è obbligatoria l'assegnazione da 1 a 30, ma in quel caso andrà sicuramente al terzo portiere o a chi non scenderà mai in campo.

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