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Brutta finale con l'Inno maltrattato da un pugno

Va bene tutto, il pubblico virtuale, lo stadio vuoto, le mascherine, il saluto con il gomito ma l'Inno d'Italia con il pugno chiuso finale no. Ma che cosa ha voluto significare mister Sylvestre Sergio?

Brutta finale con l'Inno maltrattato da un pugno

Va bene tutto, il pubblico virtuale, lo stadio vuoto, le mascherine, il saluto con il gomito ma l'Inno d'Italia con il pugno chiuso finale no. Ma che cosa ha voluto significare mister Sylvestre Sergio? Ha pensato a Tommie Smith e John Carlos ai Giochi olimpici di Messico '68? O si è adeguato alle proteste per la morte di Floyd? Ma che roba è? Ma perché? Buono per le fotografie e per la cronaca di giornata, non per la storia. Reduce dai trionfi con la De Filippi e i suoi talent, il cantante ha sbagliato due volte il testo dell'Inno, non ha colpa, viene da Los Angeles, ha sicuramente imparato The Star Spangled Banner, deve averlo cantato con la mano sul petto, poi gli hanno insegnato Mameli ed emozionato per il debutto a spalti deserti, frenato soprattutto dal vuoto acustico dell'Olimpico, si è impappinato come un concorrente della Corrida, dilettanti allo sbaraglio, e ha sbagliato l'esecuzione.

Sarebbe stata opportuna una prova, tra l'altro l'assenza di pubblico avrebbe favorito il miglioramento dell'interpretazione ma si sa, per lui e per gli organizzatori della sagra, era importante mandare il messaggio di pace, di integrazione, di antirazzismo. Non c'è nulla di più ipocrita dello show improvvisato e demagogico, Sylvestre si è incasinato non per colpa esclusiva sua. Sta di fatto che ha anche aggiunto un «SÌ» alla fine dell'Inno che non esiste affatto nel testo originale e ha voluto concludere tenendo il braccio teso in alto, chiudendo la mano a pugno.

Una finale che passa alle cronache per il nulla o per il poco. Questo non è calcio ma non è nemmeno un festival dell'Unità, le pruderie di propaganda politica portano a gaffe abbastanza buffe. Il ministro dello Sport, Spadafora, deve aver provato un momento di grande orgoglio, passerà alla storia per avere restituito il calcio agli italiani. Ha seguito l'evento con la maschera sul volto, come gli altri sparsi e ben distanti in tribuna, Mancini, Gravina, Agnelli, De Laurentiis. Non è stato più segnalato dalle telecamere il succitato Sylvestre, probabilmente era andato a ripassare Fratelli d'Italia. Le scuole sono chiuse.

Rimandato.

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