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"Voti truccati...". Le ombre sul mondo degli arbitri

Minelli e Baroni hanno presentato una denuncia alla Procura di Roma per segnalare irregolarità nell'assegnazione dei voti ai fischietti di Serie B

"Voti truccati...". Le ombre sul mondo degli arbitri

Si preannunciano nubi scure all'orizzonte sul mondo degli arbitri dopo una pesantissima denuncia presentata da due tesserati Aia, il 39 enne varesino Daniele Minelli e il 38 enne fiorentino Niccolò Baroni, alla Procura di Roma. Secondo quanto riporta La Repubblica, infatti, i due hanno fatto venire a galla come al termine delle partite si ritoccassero i voti a rialzo di alcuni fischietti per favorirne la promozione in Serie A. Il match pesantemente incriminato è quello tra Spezia-Chievo Verona, playoff di Serie B, dello scorso campionato caedetto, con il voto finale risultato decisivo in positivo per un arbitro.

Fino alla passata stagione Minelli e Baroni erano presenti nell'organico degli arbitri di Serie B ma a fine agosto del 2020 sono stati dismessi dal Comitato nazionale dell’Aia per adeguate motivazioni tecniche: in poche parole perché risultati in teoria i "peggiori" arbitri nella categoria cadetta. Con le valutazioni, inoltre, si tendeva anche a decretare la dismissione di alcuni fischietti ed è emerso come esistesse una chat segreta tra i componenti della Commissione arbitri del campionato di Serie B in cui si discuteva del cambio dei voti: "Devi togliere un 8.60 e mettere un 8.70...", uno dei messaggi incriminati.

La ricostruzione

Nello specifico, si fa riferimento a Ivan Robilotta, che aveva concluso all'ultimo posto della graduatoria di 25 arbitri dell'ultimo campionato di B e ad Eugenio Abbatista che giunto all'ottavo anno consecutivo di permanenza nella stessa categoria, avrebbe dovuto essere sottoposto alla dismissione. Il fischietto della sezione di Molfetta invece ha finito per ricevere un voto eccellente nella sfida playoff tra Spezia e Chievo garantendosi così la possibilità di continuare ad arbitrare senza dovere appendere il fischietto al chiodo.

Il voto dato ad Abbattista in quella partita da Riccardo Di Fiore (facente parte dell’organo tecnico di valutazione e presente sugli spalti del Picco), infatti, era stato di 8.60 e non di 8.70 com'è poi risultato sul referto con quello 0,10 in più che ha fatto così scattare l'incriminata promozione. Minelli e Baroni, per bocca del loro legale Gianluca Ciotti, si chiedono proprio come sia stato possibile e di chi sia stata la mano che ha di fatto corretto il voto in eccesso. Con quel bel voto Abbattista è balzato in zona promozione, terzo miglior arbitro di quella stagione del campionato di Serie B e grazie a questo ha potuto continuare ad arbitrare per un altro anni con uno stipendio di circa 120.000 euro annui.

I voti incriminati

Alla denuncia presentata dai due ex arbitri sono stati anche allegati i messaggi della chat "Commissione Can B" risalenti al 21 agosto del 2020. In questo fitto scambio di messaggi ci sono anche quelli di Di Fiore e dell'ex arbitro e all'epoca responsabile dell'organico di valutazione Emidio Morganti. "Ci mancano ancora tutti i voti dei playoff, nomi e schede di promossi e dismessi", il messaggio di Davide Garbini, membro della Can B. Morganti prende parola: "8,60 a tutti...", per poi correggersi: "Prova Abbattista 8.70. Occorre mettere 8.70 a Sacchi, a Fourneau e Abbattista…". Garbini rimanda infine il file excel modificato dove tutti hanno il punteggio di 8.70.

Di certo questa notizia non farà di certo piacere alla categoria arbitrale che rischia di essere travolta dalle polemiche per via di un presunto apparato di promozioni e dismissioni arbitrali fatte a tavolino. Ora toccherà alla Procura di Roma indagare ma all'orizzonte si preannuncia una bufera.

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