A Buffon, il Var piace. Lo aveva detto nelle settimane scorse e lo ha ribadito ieri, il giorno dopo avere parato il primo rigore nella storia del calcio ad essere stato assegnato con l'ausilio della tecnologia. «Sarò molto felice - aveva recentemente dichiarato in un'intervista -. Aiuterà sicuramente gli arbitri e spegnerà le polemiche. Io rianalizzerei gli ultimi sei campionati con la Var: si vedrebbe che abbiamo vinto e meritato sul campo». Magari prima o poi qualcuno si toglierà anche lo sfizio di farlo, ma intanto nulla cambierà. Contano però il Var di oggi, la Juve che ha ricominciato a vincere (3-0, stesso punteggio dell'ultima gara casalinga dello scorso campionato) e la porta rimasta imbattuta dopo le dieci reti incassate nelle precedenti dieci uscite: «Una nuova stagione è cominciata - ha scritto su Instagram lo stesso Buffon -. Unica: come tante, più di tutte. C'è la determinazione a ripetersi, per la settima volta. C'è la voglia di dimenticare il passato e di vivere al massimo questo presente. Ci sono tanti nuovi compagni. E c'è una nuova tecnologia, da accogliere senza paure. Dovevamo cominciare bene. Lo abbiamo fatto. Come dice il Chiello: avanti così!». Ottimismo a volontà. Senza appunto - il timore di essere di fronte a una novità che secondo alcuni potrebbe penalizzare la Juventus. Al punto che poi, intervenendo a Trieste a un evento culturale, Buffon ha aggiunto che «il Var aiuterà molto a non esacerbare gli animi, a far sì che ogni tipo di decisione presa dall'arbitro ritrovi una reazione serena da parte di tutti, anche da parte dei tifosi».
Lo aveva sottolineato Rastelli, allenatore del Cagliari, al termine della gara all'Allianz Stadium, lo ha ribadito SuperGigi: se la strada continuerà a essere questa, meglio per tutti. «Se serviva questa novità per avere delle sembianze da sportivi, ben venga», ha concluso il numero uno della Juventus.DLat- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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