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"Quando è arrivato lui...": Buffon ora spara a zero

L'ex portiere bianconero ha parlato della Juve e delle scorse stagioni, quando ha condiviso lo spogliatoio con Cristiano Ronaldo

"Quando è arrivato lui...": Buffon ora spara a zero

"Quando sono tornato ho lavorato con Cristiano Ronaldo per due anni e abbiamo fatto bene insieme, ma credo che la Juve abbia perso quel DNA di squadra". Lo ha rivelato Gigi Buffon in un'intervista al portale messicano Tudn.com.

I 101 gol segnati da Ronaldo con la maglia della Juventus sono difficili da dimenticare per i tifosi bianconeri, soprattutto in un'annata difficile come quella attuale. Innegabile però riconoscere come il fuoriclasse portoghese sia stata una figura piuttosto ingombrante nello spogliatoio bianconero. Degli effetti all'interno della squadra con l'arrivo della stella portoghese, emergono nuovi particolari dall'intervista rilasciata da Buffon al suo vecchio compagno ai tempi del Parma, Hristo Stoichkov.

Come noto quando Cr7 è approdato alla Juve, l'ex portiere si era appena trasferito al Paris Saint-Germain. Anche da lontano però il numero uno ha continuato a seguire le vicende della sua ex squadra, intrigato dalla prospettiva di vedere in bianconero uno dei giocatori più forti del mondo. La squadra di Allegri però in quell'edizione, dopo la rimonta con l'Atletico agli ottavi, fu eliminata a sorpresa ai quarti dall'Ajax. Una situazione difficile da spiegare per Buffon: "La Juve con Ronaldo ha avuto la possibilità di vincere la Champions League il primo anno in cui è arrivato, era proprio l'anno in cui ero a Parigi e non riuscivo a spiegare cosa gli fosse successo".

Dopo il suo ritorno a Torino nella stagione successiva, il portiere ha avuto modo di capirne di più dall'interno, condividendo lo spogliatoio con il portoghese: "Quando sono tornato in questi ultimi due anni abbiamo vissuto molto con Cristiano, abbiamo lavorato molto bene insieme, ma credo che la Juve abbia perso il suo DNA di squadra. Siamo arrivati ​​in finale perché avevamo una squadra ricca di esperienza, ma soprattutto un'unità e una competizione all'interno del gruppo che era molto forte".

Le parole di Chiellini e Bonucci

Le parole di Buffon fanno il paio con quelle anche di altri due senatori bianconeri qualche mese fa. Proprio il capitano bianconero, Giorgio Chiellini aveva spiegato in maniera diplomatica a Dazn dopo l'addio del portoghese:"Cristiano aveva bisogno di nuovi stimoli e di una squadra che, com’è giusto, giocasse per lui, perché quando trova una squadra del genere è sempre decisivo e lo ha dimostrato anche da noi. Se fosse andato via prima sarebbe stato opportuno per farci preparare al meglio e invece qualcosa abbiamo pagato".

Mentre il suo compagno di reparto, Leonardo Bonucci aveva rivelato lo scorso settembre aThe Athletic: "La presenza di Cristiano ci ha influenzato molto. Solo allenarci con lui ci ha dato qualcosa in più, ma inconsciamente i giocatori hanno cominciato a pensare che la sua sola presenza fosse sufficiente per vincere le partite. Abbiamo cominciato a mancare un po' nel nostro lavoro quotidiano, umiltà, sacrificio, la voglia di tenersi aggiornati con il proprio compagno di squadra. Negli ultimi anni credo si possa vedere".

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