Svezia-Spagna 2-1. Non è ancora il risultato della prima sfida del gruppo E, che è in programma lunedì a Siviglia, ma quello dell'infermeria Covid delle due nazionali, visto che allo spagnolo Busquets hanno risposto ieri gli scandinavi Kulusevski e Svanberg. L'attaccante della Juventus, fortunatamente, ha accusato solo un raffreddore, ma è stato testato e ha fatto scattare l'allarme, tanto che non è partito con la squadra per il ritiro di Goteborg come il centrocampista del Bologna. Tutti in isolamento, come il giocatore del Barcellona.
Insomma l'Europeo rinviato di un anno per la pandemia si trova ancora a fare i conti con il maledetto virus che si infila in molti ritiri, anche perché stupisce la varietà dei comportamenti delle nazionali che da venerdì si giocheranno il titolo. C'è chi si è immunizzato completamente come gli azzurri, ma anche come la Polonia o il Belgio, oppure chi ha lasciato libertà di scelta, come Svizzera, Francia e Olanda o addirittura chi si è rifiutato di affidarsi al vaccino come l'Inghilterra (per non privilegiare i calciatori rispetto al resto della popolazione) o si è persino seccato delle pressioni Uefa come la Scozia.
In Austria è stato addirittura il medico della nazionale a sconsigliare il vaccino per evitare di saltare allenamenti importanti se dovessero verificarsi dei malesseri, ma certo potevano anche muoversi prima.
E non finire come gli spagnoli che finalmente hanno ottenuto il via libera alla vaccinazione su pressione del ministro dello Sport Uribes dopo che la ministra della Salute Darias aveva negato una corsia preferenziale per i calciatori, avendola però concessa agli atleti olimpici. Insomma, ogni governo ha le sue stranezze.
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