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C'è il bronzo di rimonta del portabandiera Viviani. Record di podi a un passo

Italia già a 35 medaglie: a Los Angeles '32 e Roma '60 furono 36, ma vincemmo più titoli

C'è il bronzo di rimonta del portabandiera Viviani. Record di podi a un passo

Porta la bandiera e l'ennesima medaglia, non d'oro come a Rio, ma questa volta di bronzo, che per Elia Viviani vale come oro. Porta la bandiera, che sventola in favore di vento come non ci accadeva da tempo. Siamo già a quota 35, con l'oro di Massimo Stano nella marcia 20 km, il bronzo diu Gregorio Paltrinieri nella 10 km, l'argento di Manfredi Rizza nella canoa Sprint e il bronzo di Viviana Bottaro nel karate Kata. Trentacinque medaglie in totale, ad un passo da Los Angeles 1932, quando le medaglie furono 36 e 12 quelle di maggior conio. Trentasei anche a Roma 1960, con 13 ori, mentre ad Atlanta 1996 il totale delle medaglie furono esattamente come oggi.

È un'Italia che si batte e procede veloce verso nuovi limiti e nuovi traguardi, proprio come il nostro portabandiera, che stavolta è di bronzo, sempre nell'omnium, ancorchè snellito nelle prove (quattro prove anziché sei), ma è una medaglia vinta, conquistata, visto come si era messo il torneo (solo 13° nella prima prova dello scratch).

È una medaglia che poteva essere addirittura d'argento se, all'ultimo giro della prova conclusiva, il neozelandese Stewart non si fosse inventato l'azione con cui si è piazzato alle spalle del britannico Matthew Walls, il dominatore di giornata. Peccato per il veronese, che era riuscito a rimontare e aveva tenuto botta nella gara meno amata (ottavo nella tempo race), per poi esaltarsi nell'eliminazione.

«Dispiace aver perso l'argento in extremis, ma questa è una medaglia vinta, visto come era cominciata la gara, con un blocco alle gambe e la testa non a posto. Vedere gli ori di Jacobs e Tamberi e le medaglie di un amico come Paltrinieri mi ha dato la carica, così mi ha dato qualcosa di più esser stato scelto come portabandiera, l'ho preso come un riconoscimento alla persona», racconta il veronese, 32 anni, leader di un'Italia che è ancora sotto gli effetti dell'oro dell'inseguimento, anche se adesso inizia la parte più difficile: proseguire su questa strada e trovare una pista al coperto, visto che quella di Montichiari - l'unica a disposizione - sarà chiusa per manutenzione per almeno quattro mesi.

Ma è un'Italia che va a gonfie vele, con il nostro portabandiera che non abbassa lo sguardo e le proprie ambizioni: domani lo aspetta la Madison in coppia con Consonni, uno dei vagoncini del nostro trenino d'oro: «possiamo chiudere bene questi due anni assieme», promette. Oggi alle 10.15 italiane ci proveranno anche le ragazze, con Elisa Balsamo e Letizia Paternoster, che qualche ambizione di podio la cullano. C'è da rimpinguare il medagliere di un'Italia mai vista e mai così prolifica. I record sono fatti per essere battuti, e quello di quantità è prossimo ad essere realizzato.

Poi c'è chi storcerà il naso e ci farà notare che le medaglie vanno anche pesate (il record di 14 ori, a Los Angeles 1984): per questo c'è ancora tempo.

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