C'è Juventus-Toro derby vintage con vista Nazionale

Squadre in forma, in campo si può tornare ai fasti anni '70 Osvaldo-Ogbonna e Immobile-Darmian si giocano l'azzurro

C'è Juventus-Toro derby vintage con vista Nazionale

Sette sono praticamente già certi del viaggio in Brasile, con annesso Mondiale alla corte di Prandelli e non certo per fare vacanza: sei della Juventus (Buffon, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Pirlo, Marchisio), uno del Torino (Cerci). Formazioni che domani daranno vita al derby della Mole, certamente con i bianconeri favoriti ma con i granata che finalmente non paiono vittime sacrificali: potrebbe venirne fuori davvero una sfida stile anni '70 o giù di lì, con la possibilità per il Toro di fare uno sgambetto ai cugini che peraltro quest'anno allo Stadium hanno vinto tutte e dodici le partite disputate in campionato. Se poi il tredici porterà loro sfortuna - in stagione è già successo una volta, visto che all'Olimpico laziale la Signora ha interrotto la striscia di dodici successi consecutivi - magari ne beneficerà la concorrenza.
Se poi il sette è considerato fin dall'antichità il numero perfetto, non c'è dubbio che sia nella Juve come nel Toro ci sono giocatori che sperano ancora nel viaggio in Sud America. Osvaldo (13 presenze e 4 gol) e Ogbonna (9 gettoni) da un lato, Immobile e Darmian dall'altro: due attaccanti e due difensori, manco si giocasse a specchio. A dirla tutta, numeri alla mano, stanno meglio i granata: Immobile, senza considerare i rigori e dall'alto dei 13 gol segnati, sarebbe oggi il capocannoniere del campionato, Darmian «non sbaglia una partita da due anni» (parere del suo allenatore Ventura) e nella considerazione del ct sta scalando posizioni su posizioni. I due bianconeri arrivano quindi di rincalzo, almeno per il momento: Osvaldo ha sì trovato la sua prima rete juventina contro il Trabzonspor, ma ha alle spalle mesi turbolenti in cui ha fatto parlare di sé più per motivi extracalcistici che per il fatturato sul campo, mentre contro i turchi Ogbonna (passato la scorsa estate dal Toro alla Juve per 15 milioni) ha confermato limiti di cattiveria e concentrazione che fin da domani potrebbero costargli la conferma tra gli undici di partenza. Poi è chiaro che Prandelli prenderà in considerazione anche altri aspetti: i due granata, dopo avere frequentato l'Under 21, non hanno per esempio mai messo piede nella nazionale maggiore a differenza dei cugini, il che li rende sfavoriti nella corsa agli ultimi biglietti per il Brasile. Per tutti e quattro, insomma, il derby di domani rischia di rappresentare una tappa importante: «A maggio mi sposo - ha detto ieri a Sky Immobile, tuttora in comproprietà libera tra Toro e Juve - ma il viaggio di nozze posso sempre rimandarlo. Io comunque devo solo pensare a fare bene: anche le voci su un interesse nei miei confronti da parte del Borussia Dortmund mi lasciano indifferente. Piuttosto, mi è dispiaciuto che dopo il derby di andata Tevez abbia messo su twitter la foto della sua caviglia dopo il mio fallo: non volevo certo fargli male e invece sono stato trattato da alcuni come se fossi veramente un killer. Avrebbe potuto evitare».
Fiato alle trombe, allora. Con Conte che si è già lamentato del calendario («un solo allenamento vero per preparare il derby») e il capitano granata Glik che ha spiegato come «battere la Juve sarebbe una cosa bellissima per tutti noi, un giorno di festa nazionale». Quanto a Cerci (9 presenze in azzurro), è atteso dall'esame di laurea: all'andata venne sacrificato in marcatura su Pirlo, domani è possibile gli vengano tolte le briglie.


Azzeccasse la partita giusta - cosa avvenuta spesso in stagione - convincerebbe pure chi non lo ritiene ancora adatto ai massimi palcoscenici: Conte si augura che ciò non avvenga anche perché, avendo già chiesto a Marotta di farlo traslocare a Vinovo, non ha bisogno di ulteriori conferme.

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