Dal non giocare mai al giocare troppo. Il tennis in tempi di pandemia è questo, e allora ci sveglieremo questa mattina già con la lingua fuori, nonostante il primo Slam della stagione sia appena al giorno uno. Capita insomma in questo avvio della stagione del tennis mondiale, arruffato da tamponi, quarantene e tornei che non arrivano neppure alla fine (uno dei femminili organizzati in preparazione degli Australian Open s'è fermato alle semifinali per mancanza di tempo). Ma succede anche che il tennis italiano abbia già la certezza che il 2021 potrà essere un grande anno.
La copertina è ovviamente per Jannik Sinner, che ha ricominciato a Melbourne come aveva finito a Sofia, vincendo uno degli Atp 250 di preparazione e aggiungendo nuovi record alla sua giovane età: era da Nadal 2005 che un teenager non infilava due tornei di fila, da Djokovic 2006 che uno così giovane non arrivava al secondo trionfo, da Del Potro 2008 che non si vedeva un tennista infilare dieci match vincenti consecutivi tra la chiusura e l'inizio dell'annata. Meglio ancora che questo sia successo battendo in finale Stefano Travaglia, ventinovenne, uno che dieci anni fa si ferì una mano con una scheggia di vetro e sembrava avesse finito lì. E che sia successo mentre Fognini e Berrettini stavano giovando la finale dell'Atp Cup, anche se poi persa con la Russia. Matteo, per dire, strada facendo in settimana ha battuto i numeri 3, 5 e 13 del mondo.
In tutto questo però c'è un però: la stanchezza come si diceva. Il tour de force a cui sono stati costretti i tennisti ha portato Sinner e Travaglia a giocare una partita piena di errori e sudore. Mentre molti big hanno saltato match e fatica adducendo qualche dolorino improvviso (anche se Nadal dice di essere preoccupato davvero per la sua spalla). Insomma: c'è chi c'è e chi ci fa.
Così appunto ecco che Jannik - salito al 32 del ranking - stamattina (nostra) sarà già impegnato in un primo turno monstre contro Shapovalov, mentre Travaglia se la vedrà con l'altrettanto ostico Tiafoe. Conterà la faticata? «Anche giocare in queste condizioni insegna qualcosa e aiuta a migliorare - ha spiegato serafico il nostro Predestinato -: quel che è fatto è fatto e contro Denis sarà una partita interessante.
Siamo entrambi molto giovani e so che sarà dura. Io però sono carico». Detto, questo, da uno che due giorni fa ha confermato il suo obbiettivo a breve: vincere uno Slam e diventare il numero uno del mondo. Che sarà mai un po' di stanchezza?
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