Emozioni senza fine tra Cagliari e Milan. È successo di tutto. Anche se la gara non è ancora iniziata. Il gol partita è arrivato quando il match a Is Arenas ormai era andata a monte, anzi in Piemonte, a Torino, per decisione della Lega. Scelta obbligata dopo il no a Quartu della Prefettura. I giocatori, Conti, Nainggolan, Pisano e Cossu e l'allenatore Lopez - altro fatto inedito nella storia del calcio - erano in piazza Palazzo, fuori dagli uffici del prefetto per chiedere un incontro. O meglio per chiedere che l'incontro si giocasse a Is Arenas e non all'Olimpico. Anche per le ripercussioni sui posti di lavoro per dipendenti e addetti che la mancata disputa di partite in casa potrebbero avere. Poi la notizia: autorizzazione del Tar a giocare in casa.
Il risultato è poi stato ufficializzato nel pomeriggio: anche il sindaco di Quartu Mauro Contini ha firmato l'ok e la Lega, che ieri aveva detto Torino, ora ha scelto come sede del match Is Arenas. Le conseguenze? Assalto ai botteghini con marciapiedi di viale La Playa, la strada della sede del Cagliari ma anche della rivendita dei ticket, invasi dai tifosi.
«Finalmente ritrovo speranza nell'Italia. Questa sentenza fa giustizia». Massimo Cellino, presidente del Cagliari, ha commentato così la decisione del Tar. «Quello che è successo quest'anno per il nostro impianto è incredibile - ha aggiunto il numero uno della società - speriamo ora sia finita». La mossa a sorpresa forse è proprio farina del sacco del patron rossoblù. Che questa mattina, mentre montavano le polemiche, aveva dato mandato ai legali Benedetto Ballero e Giorgio Altieri di presentare ricorso urgente al Tar Sardegna.
Tanto urgente che è stato mandato via fax. Un colpo a sorpresa, tenuto segreto. Nel mirino il verdetto della Prefettura che lunedì, al termine della riunione del Comitato di sicurezza, aveva spiegato che Is Arenas, per la gara con il Milan, non era uno stadio sicuro. Anche per il prevedibile grande afflusso dei tifosi e per la rivalità tra i sostenitori rossoblù e rossoneri. Mercoledì sera, invece, speranza e doccia fredda: prima l'Osservatorio per le manifestazioni sportive diceva «gara a rischio 2». Cioè match che richiede l'impiego di più forze dell'ordine, ma non la limitazione della capienza. Subito dopo, però, la Prefettura confermava: impianto non idoneo per la sicurezza. Ieri l'inevitabile decisione della Lega: Torino. In mezzo però, a tenere accese le speranze, la disponibilità del Milan, ribadita a chiare lettere dal suo presidente Silvio Berlusconi, a giocare a Quartu. Infine la sorpresa: accolta dai giudici amministrativi la richiesta di stop e disposto lo svolgimento a Is Arenas della gara.
Il collegio si dovrebbe riunire il 20 febbraio (il provvedimento del prefetto per ora è solo sospeso) per la trattazione collegiale.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.