Coronavirus

Il calcio col fiato sospeso. Oggi il verdetto medico ma la Lombardia vota no

Il governatore Fontana: "Difficile ripartire". Dal ministro Spadafora nuovo scaricabarile

Il calcio col fiato sospeso. Oggi il verdetto medico ma la Lombardia vota no

La ripresa della serie A resta un percorso ad ostacoli. Tra fase 2 che non decolla, giocatori positivi, proteste, interessi economici e prese di posizione politiche. Con tanto di dietrofront, dopo che da parte di molti si spingeva verso una ripresa del campionato. Ieri è intervenuto in tackle Attilio Fontana, presidente della Lombardia, la regione più colpita dal coronavirus. In un'intervista a Telenova è stato duro: «Sono un grande tifoso di calcio, ma in questo momento mi sembra estremamente complesso che il campionato riparta. Hanno appena ricominciato gli allenamenti e hanno già trovato dei giocatori contagiati. Penso che varrebbe la pena anche per il calcio fare una sospensione e poi ricominciare più avanti, quando ci saranno le condizioni per farlo». Boom.

Già perché il parere del governatore lombardo non è secondario. Basti pensare a ciò che è accaduto a Bergamo, a Brescia e alle polemiche legate alla fase 2 alla milanese. Senza dimenticare il caso Milan, che ieri ha comunicato che «sulla base dei test medici sin qui effettuati sui giocatori della prima squadra e lo staff presenti a Milano, non vi è stato riscontro di casi positivi da Covid-19». Guariti, dunque, i tre a cui aveva fatto cenno anche il presidente Scaroni? Comunque, un giallo. «Non sono io il ministro dello Sport. Spadafora è una persona che stimo e con lui ho un ottimo rapporto - ha aggiunto Fontana - Penso che abbia fatto tutte le valutazioni del caso e se non ha ancora preso una decisione è perché c'è qualche elemento che deve essere ancora valutato più attentamente». Parole forti mentre il leader del suo stesso partito, Salvini, che prima aveva caldeggiato un'immediata ripartenza, l'altra sera ha cambiato idea: «Non è una priorità».

Non a caso, mentre la Figc resta ottimista, il ministro continua a temporeggiare, in attesa soprattutto di sapere il parere del comitato scientifico che sta analizzando il protocollo presentato dalla Figc sulla ripresa degli allenamenti di gruppo prima e del campionato poi. Un parere, atteso già oggi, che sarà una sorta di prima sentenza. «Siamo pronti a sottoporre agli esperti le linee guida per la ripresa degli allenamenti di tutti gli sport di squadra - ha detto Spadafora, che in precedenza aveva spiegato come «le notizie di contagi in alcune squadre di calcio non ci fanno ben sperare. Fino a quando non capiremo quale sarà l'evoluzione sanitaria, non potremo dare una risposta certa», riferendosi ai casi di positività registrati alla Fiorentina (3 calciatori e 3 membri dello staff), Sampdoria (4 giocatori di cui uno recidivo), Milan (3 casi già guariti) e Torino (un caso). I punti cruciali restano la disponibilità di tamponi e test sierologici e la gestione dei casi di positività qualora emergessero. Intanto, a proposito di comitato scientifico, il neo direttore della prevenzione del ministero della Salute Giovani Rezza fa sapere che né lui né il collega Giuseppe Ippoliti hanno preso parte al tavolo del comitato.

Mentre il calcio resta col fiato sospeso, come anticipato da Spadafora, il presidente del Coni Giovanni Malagò ha convocato la riunione straordinaria per giovedì 14 maggio.

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