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Dal calcio a moto e F1, il mondo impazzisce. Quanti azzurri penalizzati

Riflettori sui grandi eventi ma il virus complica il sogno olimpico degli italiani. Allarme di Malagò

Dal calcio a moto e F1, il mondo impazzisce. Quanti azzurri penalizzati

Mentre nel calcio i club di A litigano per le porte aperte e chiuse, mentre la Motogp decide di fermare l'inizio del Mondiale 2020 («ma la stagione partirà non appena possibile» assicura il n°1 di Dorna, Ezpeleta) e di rinviare pure la Thailandia («è dura ed eravamo pronti a cominciare» lo sfogo di Valentino), mentre la F1 dopo aver già cancellato la corsa in Cina assicura poco convinta che no, tutto scatterà regolarmente dall'Australia il 15 marzo (assicurano gli organizzatori di Melbourne) e la Ferrari dice «non ci sono giunte controindicazioni, per ora la nostra partenza è confermata», mentre accade tutto questo ci sono altri sport penalizzati dal Coronavirus e di cui si parla meno. Gli sport olimpici ad esempio, che coinvolgono tutti i nostri atleti che puntano dritti a Tokyo 2020. Sono loro, infatti, a rischiare di pagare il conto più salato di questa «pandemia» sportiva. Loro sui cui sport i riflettori si accendono ogni 4 anni e che adesso vedono complicarsi il cammino per arrivare ai Giochi. Sempre che si tengano. Con le piscine, le palestre e i campi di allenamento del centro-nord d'Italia chiusi, ci sono infatti atleti costretti a migrare in cerca di nuovi posti dove allenarsi. A tutto questo, si aggiunga che è vietato salire su un aereo per andare all'estero in collegiale o per gareggiare. Insomma, ce la faranno i nostri azzurri ad arrivare in forma a Tokyo?

Ieri mattina il presidente del Coni, Giovanni Malagò, a Radio Anch'io Sport si è detto «realista e non preoccupato, sui Giochi non ci sono problemi. C'è un'emergenza nazionale, ma stiamo esasperando quello che sta succedendo... Non c'è solo calcio. Non è giusto che vadano in secondo piano quegli atleti che sono quattro anni che si allenano e che sono i primi a cantare l'inno italiano. I quali, tra l'altro, rischiano di non qualificarsi alle Olimpiadi per via dei blocchi ai voli». Infatti, il blocco aereo già in vigore sta complicando la rincorsa verso le Olimpiadi di molti connazionali. Dagli azzurri del tiro con l'arco alle azzurre campionesse del mondo del basket 3 contro 3 (a rischio il preolimpico in India), dai pesisti al povero Fabio Caponio, atleta di badminton, l'unico azzurro che poteva qualificarsi, messo in una blacklist insieme con cinesi e sudcoreani e bloccato in Giamaica. Che poi è quello che è successo anche all'UAE Tour. Il nuoto, invece, a Riccione dal 17 marzo ospiterà (a porte chiuse?) gli Assoluti validi come pass olimpici. Posticipato il preolimpico femminile, con il Setterosa che sarà a Trieste il 17 maggio e non più l'8 marzo. Ancora. Il blocco aereo della Turchia ha colpito la Virtus Bologna, che non potrà andare a Istanbul. In serata è arrivata la decisione dell'Euroleague di rinviare la sfida. Nel mentre, Milano-Real di Eurolega oggi si giocherà al Forum a porte chiuse per effetto del Coronavirus che ha convinto Jason Clark a lasciare Varese e tornare negli Usa. Non solo sport estivi, il virus contagia anche gli invernali: dopo la cancellazione a Seul dei Mondiali di short track, a Nove Mesto, Repubblica Ceca, da giovedì la Wierer difenderà il pettorale giallo di leader di coppa in uno stadio del biathlon deserto.

Come dire: non c'è solo il calcio.

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