La campagna romana di quel Diavolo di Ringhio

Rino: "Non è Gattusismo. Copio dai colleghi e aggiungo". Di Francesco: "Farò tesoro degli errori"

La campagna romana di quel Diavolo di Ringhio

La campagna romana del Milan è iniziata ieri nel tardo pomeriggio. In quattro giorni la squadra di Gattuso sfiderà Roma e Lazio per allungare la striscia positiva di risultati e prendersi la finale di Coppa Italia. Dalla sera del 27 dicembre, quella della vittoria nel derby con l'Inter, i rossoneri non hanno più perso ma soprattutto hanno blindato la difesa: appena 4 i gol subiti in undici gare, due dei quali non hanno inficiato il successo di Donnarumma e compagni. Il segreto è nel lavoro dell'allenatore, attento organizzatore della fase difensiva, e nella crescita dei singoli. «Umilmente ho fatto un copia e incolla dai grandi allenatori che abbiamo in Italia con qualche modifica personale», ha sottolineato Gattuso.

Ora che arriva il tour de force impegnativo, ma stimolante - dopo le due gare all'Olimpico, il derby di campionato e il doppio impegno europeo con l'Arsenal -, il Milan si presenta con l'abito migliore dal punto tecnico-tattico. «Ma è presto per parlare di Gattusismo, io prendo pochi gol e mollo qualche cinquina», così il tecnico rossonero che a Roma ha portato l'intera rosa a disposizione: 30 giocatori compresi gli infortunati Antonelli e Storari. L'obiettivo di Gattuso, che riabbraccerà l'amico Totti per la prima volta non avversario in campo, è portare fuori i rossoneri dalla mediocrità degli ultimi anni e i risultati gli stanno dando una mano. Tanto che con quelli, è tornato anche l'entusiasmo del pubblico di San Siro. «Penso che questa squadra possa togliersi delle soddisfazioni, è ora di alzare l'asticella, possiamo fare sicuramente meglio se vogliamo giocare con formazioni di tale livello - ha detto ancora l'allenatore del Milan -. A questo ciclo arriviamo bene, bisogna mettere in campo una squadra pronta a battagliare perchè in gare del genere non si può sbagliare nulla».

Gattuso ha molte più certezze di Di Francesco: il primo, con il passaggio al 4-3-3 ha infilato risultati in sequenza e recuperato molti giocatori che con Montella avevano fatto grande fatica; il secondo, quasi un integralista del tridente d'attacco, ha invece cambiato modulo traendone un immediato beneficio (tre vittorie di fila in campionato) ma frenando clamorosamente nella serata europea in Ucraina. «Il Milan ha un'ottima rosa e Gattuso la sfrutta al meglio - così il tecnico della Roma -. Per quanto ci riguarda, dobbiamo costruire insieme una mentalità, abbiamo la capacità di leccarci le ferite e fare tesoro degli errori commessi».

In attesa che Nainggolan si ritrovi - riportato nel ruolo di trequartista nel quale aveva fatto scintille con Spalletti, non riesce ancora a fare la differenza - nel Roma-Milan di stasera c'è grande curiosità per la sfida in salsa turca con la sfida a distanza tra Ünder (cinque gol nelle ultime 4 gare, l'uomo in più dei giallorossi) e Calhanoglu, tornato ai livelli di rendimento del Bayer Leverkusen. Giovani di belle speranze che il ct Terim ha già fatto giocare in Nazionale.

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