Campionati studenteschi da "riaccendere" per regalarci altri Patta sul podio delle Olimpiadi

Lo sprinter e solo altri due atleti volati a Tokyo scoperti dagli ex Giochi della Gioventù

Campionati studenteschi da "riaccendere" per regalarci altri Patta sul podio delle Olimpiadi

L'apposita sezione dei Campionati Studenteschi sul sito del Ministero dell'Istruzione è inchiodata al diffondersi del Covid-19 in Italia. C'è un'ultima circolare, la numero 858 del 27 febbraio 2020, diretta a sospendere «su tutto il territorio nazionale le attività e altre iniziative progettuali a carattere motorio e sportivo che implichino la formula dell'uscita didattica». L'obbligo delle lezioni a distanza ha ingabbiato anche lo sport a scuola, ormai da anni trascurato e messo all'angolo soprattutto rispetto ai grandi fasti dei Giochi della Gioventù, dismessi esattamente 25 anni fa. Un dazio che il nostro Paese pagherà in futuro, soprattutto se paragonato alla spedizione da record alle Olimpiadi di Tokyo.

A parte lo slogan a effetto dei primi anni Duemila, «Tutti protagonisti, nessuno escluso», l'attuale versione dei Giochi Sportivi Studenteschi è lontana parente di quella ideata da Giulio Onesti negli anni Sessanta. Non c'è più il grande viaggio di massa a Roma per le fasi finali a livello nazionale; spesso ci si ferma al recinto regionale (o provinciali) e la partecipazione è riservata «ad alunni delle istituzioni scolastiche secondarie di primo e secondo grado». Se in passato la partecipazione era consentita fino ai quindici anni, adesso risultano del tutto escluse le scuole primarie e gli alunni di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. Un vulnus in grado di pregiudicare l'approccio alla pratica sportiva di tanti giovanissimi, che pesa anche sulla comprensione dell'importanza e dei benefici di uno stile di vita sano e attivo. Il cavallo di battaglia di Valentina Vezzali, sottosegretaria allo Sport: «L'ora di educazione fisica e una valida offerta formativa devono avere inizio dalla scuola primaria, in cui si registra invece una pressoché totale assenza dell'attività motoria, fatta eccezione per progetti che non hanno natura strutturale».

Solo per fare alcuni nomi, ai recenti Giochi Olimpici di Tokyo sono arrivati dagli Studenteschi atleti come Eleonora Marchiando (400 ostacoli), Valentina Iseppi (canottaggio) e Lorenzo Patta (primo staffettista e oro nella 4x100), scovato nelle gare di scuola cinque anni fa da Marco Meletti al Liceo Scientifico Mariano IV di Oristano. Ampliare il bacino di studenti sportivi rappresenta anche una delle missioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza diffuso dall'attuale Governo. Sono stati previsti un miliardo di investimenti per le strutture scolastiche bisognose di ristrutturazione, carenti di impianti o di locali adeguati, sottolineando che «in riferimento alle scuole primarie il 17,1 per cento non dispone di palestre o strutture sportive; percentuale che sale al 23,4 per cento al Sud».

Un Piano voluto dal Premier Mario Draghi: «Delle infrastrutture sportive scolastiche beneficerà tutto il territorio, al di fuori dell'orario scolastico attraverso convenzioni e accordi con le stesse scuole, gli enti locali e le associazioni sportive o dilettantistiche». Intanto ripensare e soprattutto far ripartire i Campionati Studenteschi è la prima necessità. Il sito ufficiale è bloccato ai tempi della pandemia: «In fase di attivazione». Chissà, prima o poi, se tornerà attivo.

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