Volti da scoprire, moduli da assestare, giocatori da rivedere. Dopo la sosta delle nazionali, e le perplessità suscitate dalle prestazioni di quella italiana, prende il via il vero campionato di serie A, partorito dal mercato che ha chiuso i battenti il 31 agosto. Da molte parti (in primis il ct azzurro Ventura) si invoca una campagna trasferimenti da fermare prima del calcio d'inizio. E ora che la Premier ha fatto il grande passo, anche l'Italia e gli altri campionati top d'Europa potrebbero allinearsi.
Senza nulla togliere alla Samp, sorpresa dei primi due turni, da domani con la Juventus impegnata in casa con il Chievo è come se tutto ripartisse da zero. Tanto più che da martedì sei squadre avvieranno anche la campagna europea. Poi la Coppa Italia concentrata tra la fine di novembre e i primi di gennaio, il campionato che non si fermerà fino all'Epifania e il supplemento azzurro con il playoff premondiale. Insomma, 113 giorni di calcio da qui alla fine dell'anno davvero intensi. Analizziamo la situazione delle big.
La Juve, sette gol all'attivo nei primi 180', tranne Bonucci ha finora proposto lo stesso assetto (per uomini e schema) della passata stagione. La nazionale di Ventura ha rimandato a Torino un Chiellini acciaccato, ma anche i senatori Buffon e Barzagli contestati come il resto della truppa azzurra. È arrivato il rinforzo in difesa (Howedes), sono ancora da scoprire i nuovi (da Matuidi a Bernardeschi passando per Douglas Costa) e devono entrare in forma alcuni elementi fondamentali come l'Higuain che fatica sempre ai nastri di partenza. Dybala è al top, ma i meccanismi non funzionano al meglio. Ecco che Allegri sta già meditando un cambio tattico.
Chi è invece integralista è Maurizio Sarri: il 4-3-3 del suo Napoli è un ormai un ritornello recitato a memoria. Il tridente fa già faville, con un Insigne che non è certo il giocatore impacciato e fuori posto delle gare in Nazionale. Un po' meno capitan Hamsik che quest'anno insegue il numero di gol (da record) di Maradona. L'alternativa allo slovacco è il giovane Rog in un turnover più ampio operato dal tecnico rispetto alla stagione scorsa. Anche se Ounas, l'unico vero colpo di mercato, non ha ancora visto il campo.
Un altro amante del 4-3-3 è Di Francesco, ma l'arrivo di Schick e il rendimento ancora ottimale di Nainggolan potrebbero far cambiare idea all'allenatore della Roma. Tenendo conto che ora i giallorossi possono contare sul recuperato Florenzi, un jolly esterno per tutti i settori del campo. Il giovane acquistato dalla Samp ha caratteristiche da seconda punta, ecco che un suo utilizzo - auspicato da molti non appena il giocatore entrerà in forma - consentirebbe al belga di agire in posizione di trequartista, ruolo scoperto e coltivato al meglio con Spalletti.
Già, l'allenatore toscano, passato sulla sponda Inter che ha un Icardi in grande spolvero. Il 4-2-3-1 funziona a tratti, alcuni interpreti sono ancora da rivedere (vedi la promessa Gagliardini) e l'esperto Borja Valero funziona più dietro la punta che in mediana. Difficile pensare a cambi tattici almeno nell'immediato, anche se in giallorosso Spalletti si era inventato il modulo a 3 e mezzo con l'esterno di difesa pronto a supportare il centrocampo. Tutto in attesa di vedere all'opera il giovane Karamoh e il Cancelo già ai box.
Infine, il Milan, quello che ha subito il maquillage più corposo.
Undici acquisti (ultimo il Kalinic strappato alla Fiorentina dopo un lungo tira e molla), ma finora la differenza l'hanno fatta due calciatori già in rosa, il Suso con le valigie in mano e poi rimasto alla corte di Montella e la sorpresa Cutrone, salito nella gerarchia degli attaccanti tanto da soffiare il posto ad Andrè Silva, ottimo protagonista con il Portogallo. Da rivedere il Bonucci regista arretrato e acquisto più oneroso del mercato, ancora non al top, ma anche la rivelazione Kessie e l'ex laziale Biglia, nuovo metronomo del centrocampo.
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