RomaPrima di tradire la Roma nel derby, De Rossi ha tradito una promessa. «Giuro, di gomitate non ne darò più», disse nel salotto buono di Serena Dandini e di «Parla con me» il 28 maggio 2011. A quasi un anno e mezzo di distanza, ha perso di nuovo la testa e non in una partita qualsiasi: stavolta non ha dato una gomitata, ma un cazzotto al laziale Mauri sui titoli di coda del primo tempo del derby.
Risultato: Roma ridotta in dieci, stracittadina compromessa per i giallorossi e soprattutto niente chiamata di Prandelli in Nazionale per l'amichevole contro la Francia. Il resto lo farà il giudice sportivo Tosel: due, forse tre giornate di stop, dipenderà da cosa avrà scritto Rocchi nel suo referto, oltre ovviamente a una multa salata del club. E i tifosi romanisti, dopo la partita, ironizzavano sul suo nomignolo: «Sarebbe meglio chiamarlo Capitan Passato e non più Futuro...». Nonostante quel contratto firmato il 5 febbraio scorso che lo ha legato alla Roma per altre cinque stagioni a 10 milioni lordi a stagione più premi.
Daniele ci è ricascato ancora, la sua «fedina» calcistica è macchiata da undici espulsioni in otto anni. Come non ricordare le gomitate in sequenza a Klusowski (15 febbraio 2006 a Bruges in Coppa Uefa), Mc Bride (17 giugno 2006 in Italia-Usa nel Mondiale tedesco), Srna (8 marzo 2011 a Donetsk in Champions, anche questa costatagli un turno di stop in Nazionale) e Bentivoglio (1° maggio 2011 a Bari). Se non altro, dopo il cazzotto rifilatogli in campo, De Rossi si è recato nello spogliatoio biancoceleste per scusarsi con il suo amico Mauri. «Scuse accettate, il gesto gli fa onore», così il centrocampista della Lazio. «Questo suo comportamento denota le qualità interiori del giocatore, persona per bene e pulita», dice il presidente biancoceleste Lotito, stemperando l'episodio.
Episodio deprecabile e chiaro segnale del malessere forse insanabile che il centrocampista vive all'interno della Roma: il giocatore più pagato della rosa messo in discussione da Zeman e quindi, lui già emotivo soprattutto in partite come il derby, visto il suo legame con i colori giallorossi, ha pagato la tensione che lo attanagliava. Zeman lo aveva schierato regista, ruolo che lui predilige («una scelta per la sua esperienza nei derby e perchè mi serviva uno in mezzo a protezione della difesa», la spiegazione del boemo), caricandolo ulteriormente di responsabilità di fronte alle quali il calciatore evidentemente non ha retto.
«Non l'ho mai punzecchiato a parte quella volta che l'ho escluso per motivazioni chiare - precisa il tecnico giallorosso nella pancia dell'Olimpico -. Era preparato a giocare, da due giorni parlavamo di non reagire, ricordo gli episodi di Radu e Ledesma negli anni passati, nel derby bisogna tenere i nervi saldi. È stato giustamente espulso e la squadra ha pagato. Questi falli di reazione nascono per qualcosa prima, Mauri gli ha tirato la maglia per tre metri e voleva liberarsi, ma nel modo sbagliato». Il mercato di gennaio incombe e De Rossi sembra più lontano da Roma.
«Non abbiamo nessuna necessità di venderlo nè tantomeno vogliamo farlo», sottolinea prima e dopo il match il dg giallorosso Baldini. La verità si saprà a fine gennaio, di sicuro Daniele vivrà almeno altri due mesi d'inferno. Paris Saint Germain, Real Madrid e altri pretendenti europei restano alla finestra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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