Gli allenatori italiani? Sono tra i più pagati al mondo, basta lasciare il Bel Paese per un club o per una nazionale. Ecco una delle tante spiegazioni della fuga dei nostri «cervelli» della panchina, apprezzatissimi e gettonatissimi all'estero. Secondo l'inchiesta pubblicata dalla rivista specializzata brasiliana Pluri Consultoria, al netto delle imposte e degli eventuali premi pattuiti con la società Carlo Ancelotti è il tecnico con l'ingaggio più alto con 7,425 milioni di euro (battuto di «qualche spicciolo» lo Special One Mourinho), subito dietro Fabio Capello, ct della Russia e un po' più distante Marcello Lippi, neo-campione cinese con il Guangzhou Evergrande.
In realtà il portoghese Mou sarebbe il più pagato guardando allo stipendio lordo (15,3 mln), ma l'eccessivo peso fiscale (il 52 per cento in Spagna) «penalizza» l'allenatore del Real Madrid rispetto al collega italiano del Paris Saint Germain (sui 13,5 mln è applicata un'aliquota fiscale del 45 per cento, la stessa prevista in Cina per Lippi che scende così da un lordo di 10 a un netto di 5,5 mln). Capello, invece, lascia al fisco russo appena il 13 per cento, riuscendo così a portare a casa un gruzzoletto annuale di 6,8 mln.
Nella speciale classifica dei 30 allenatori più pagati, ben sette sono italiani, 5 brasiliani, poi tre a testa per Scozia, Germania e Olanda. Tra i tecnici di casa nostra, Mancini è 12° con 3,245 mln netti, Spalletti 14° con 2,871 e più distaccati lo juventino Conte e il ct azzurro Prandelli 24esimi con 1,710 mln.
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