Basta chiederlo a qualunque atleta: la cosa più difficile non è vincere, ma rivincere. Carolina Kostner non sfugge al teorema e dopo il programma corto dei Mondiali di London è a metà dell'opera con il 2° posto alle spalle della rediviva e già irraggiungibile coreana Yu Na Kim ( 69.97), e con un piccolo margine di vantaggio sulla giapponese Kanako Murakami (66.64). Carolina ha sorriso al punteggio, mimando col dito The Shining perché questo 66.86 che la proietta nelle sfera medaglia, è davvero un film, oltre al suo personal best della stagione. Alla vigilia del programma corto Carolina aveva due paure: la pista di gara, con quella taglia irregolare, perfetta per l'Nhl ma inadatta alle curve dei pattinatori. E poi l'essere chiamata a giocare in difesa del suo mondiale, dando la caccia alla 5ª medaglia iridata.
Il primo problema è stato risolto con abbondanti sedute di allenamento in campo ristretto ad hoc. Per il resto Carolina, forte del titolo europeo conquistato a gennaio, ha dato il massimo. Da marzo 2010 non è più scesa dal podio e non ha smesso di sognare. Ammantata di strass e indaco, sulle note del medley da "Transilvanian lullaby", tratta da Frankenstein jr.
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