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Casarin: "Il gol si poteva dare ma servirebbe più uniformità"

La discussione è aperta da martedì notte. Era gol regolare oppure no quello di Bennacer a causa della posizione di Kalulu?

Casarin: "Il gol si poteva dare ma servirebbe più uniformità"

La discussione è aperta da martedì notte. Era gol regolare oppure no quello di Bennacer a causa della posizione di Kalulu? Il primo responso proveniente dall'ufficio di Rocchi, il designatore in carica, lascia intatte la discussione e la polemica. «Decisione riservata alla discrezionalità dell'arbitro» il giudizio. Che significa: se avesse dato gol, non ci sarebbe stato niente da dire. Paolo Casarin, arbitro internazionale di fama, poi designatore in serie A per tanti anni, consulente della Fifa e adesso commentatore delle questioni tecniche arbitrali, ha invece le idee chiare. «Ai miei tempi sarebbe stato cento volte fuorigioco. Ma poi le regole sono cambiate e con le regole ritoccate è intervenuta una grande confusione che produce decisioni controverse. La mia analisi è la seguente: se a metà campo, grazie alla tecnologia, siamo in grado di scovare un fuorigioco di centimetri, perché poi in area di rigore facciamo pasticci e decidiamo una volta in un modo e poi in un altro?».

Quindi, era giusto annullare oppure no? «Kalulu voleva togliersi dalla posizione, forse è stata questa la mossa sbagliata ma di fatto non c'è stata alcuna partecipazione e la visuale di Handanovic è stata coperta dai suoi difensori invece che dal milanista. Quindi se Mariani avesse dato gol buono nessuna obiezione. Ricordo in passato un fuorigioco identico non fischiato a Caicedo durante un derby con la Roma».

Da qui la rabbia di Pioli. «E lo capisco perché il Milan può dire: di gol così ne sono stati dati tanti perché a me no? Poi il 3 a 0 ha un po' fatto perdere peso all'episodio. Ma è venuto il momento di fare chiarezza sulle interpretazioni perché in materia di fuorigioco non si può lasciare alla discrezione dell'arbitro. Adesso sento che è stato introdotto anche il rigore per il pestone.

Ai miei tempi c'erano scarpe di metallo e quei pestoni non lasciavano alcuna traccia».

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