Caso tamponi, Lotito rischia il meno 10

Dura richiesta della Procura Federale. La Lazio "schiera" gli esperti, ma...

Caso tamponi, Lotito rischia il meno 10

Una giornata delicata, ma non sarà l'ultima. Oggi, alle 11, la Lazio del presidente Claudio Lotito sarà a processo per il caso tamponi. Il club biancoceleste presenterà una nuova memoria difensiva nella quale si farà leva anche su tre perizie di parte, che devono essere ammesse dal collegio per difendersi dai sei capi di imputazione e dal deferimento predisposto dal procuratore federale Giuseppe Chinè.

La Lazio, per la quale la richiesta di penalizzazione dovrebbe essere fra i 6 e i 10 punti, farà affidamento sulle testimonianze del professor Pregliasco, direttore dell'Istituto Galeazzi di Milano, che affermerà di ritenere, visti i molteplici esiti negativi dei tamponi ai quali si è sottoposto Ciro Immobile, presumibilmente un falso positivo quello del 26 ottobre e che quindi nessuna manchevolezza sia ascrivibile alla società Lazio, del Dottor Francesco Bondanini, direttore UOC, laboratorio Hub 2 che ha il governo della salute di 2 milioni di abitanti a Roma secondo cui non spettava alla Lazio comunicare alla ASL la positività al Covid dei propri tesserati, e di Patrizio Rossi, sovrintendente sanitario centrale Inail. La società biancoceleste, inoltre, respinge le accuse di responsabilità oggettiva affermando che nell'assetto organizzativo della Lazio le decisioni sui tamponi siano di competenza esclusiva dei sanitari.

La sentenza potrebbe arrivare già stasera, anche se, non essendoci precedenti simili, fare previsioni di qualsiasi tipo è un azzardo. Da Formello filtra una certa preoccupazione, anche se i dirigenti biancocelesti, convinti di non aver violato alcun tipo di protocollo o regolamento, sono pronti a difendersi in tutti i modi: la Lazio è infatti pronta anche ad andare fino al terzo grado di giustizia sportiva, ed eventualmente ricorrere perfino a quella ordinaria, rappresentata dal Tar.

Questo sia per la questione tamponi sia per la partita casalinga con il Torino che non si è disputata lo scorso 2 marzo perché i granata sono stati bloccati dalla ASL e sono stati impossibilitati a raggiungere la capitale. I biancocelesti chiedono i 3 punti a tavolino, ma sono tutte questioni che rischiano di far slittare la fine del campionato attuale e di incidere anche sulla partenza del prossimo.

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