Cassano e Supermario fanno venire il nervoso

Non è una novità: il campionato oscura l'azzurro. Nemmeno l'anticipo di 24 ore (da mercoledì a martedì secondo il nuovo calendario in vigore dallo scorso anno) degli impegni ufficiali della nostra Nazionale è bastato a concentrare l'attenzione del mondo del pallone sulla squadra di Prandelli. Nel giorno di Italia-Danimarca, si parla infatti di tutt'altro: con Juve-Napoli all'orizzonte, l'attenzione si concentra su aerei e orari di rientro dei calciatori dalle sedi di gara delle proprie rappresentative oppure sul loro minutaggio nelle sfide di qualificazione mondiale. E ancora sul caso Buffon, che ieri sera ha dato forfait a San Siro lasciando spazio al collega (del Napoli) De Sanctis e che tutti aspettano al varco per la supersfida di sabato. Riposo precauzionale o reale guaio muscolare? Le polemiche, già alte, diventano roventi.
Anche a Milano arrivano così gli spifferi del campionato, tanto che Prandelli nella conferenza stampa di vigilia ha ricordato un precedente: «L'ultima volta che abbiamo fatto una conferenza stampa in cui si è parlato dei club ho perso la partita, era a Genova contro gli Stati Uniti. Meglio quindi pensare solo alla Nazionale». Vallo però a dire a Leonardo Bonucci, che dal ritiro azzurro ha risposto per le rime ad Antonio Cassano. L'attacco del barese, arrabbiato anche per l'esclusione dal gruppo di Prandelli, era arrivato lunedì sera dalla trasmissione di Raitre «Che tempo che fa» di Fabio Fazio: «La Juve? l'ho rifiutata tre volte, ho l'idea che lì vogliano soldatini che vadano diritti sul binario». La replica del difensore sul profilo personale di Twitter: «Più che soldatini... professionisti!». Che ci sia qualche strascico dell'ultimo Europeo, dove secondo voci accreditate Fantantonio non avrebbe tenuto un comportamento consono?
Adriano Galliani invece pensa alla partita in casa della Lazio, da molti indicata come ultima (o penultima) spiaggia per la panchina di Allegri, stoppa il sogno Ibrahimovic e parla del «discolo» Balotelli, il più atteso ieri sera a San Siro, di recente bacchettato anche da un dirigente del City, ma che stavolta ha ripagato la fiducia senza far venire il nervoso a nessuno. «A Roma sarà una partita cruciale - così l'ad milanista -. Ibra? Soluzione suggestiva ma al momento impraticabile. Per Mario ho una simpatia naturale, vorrei non parlarne ma credo che si riesca a farlo rigare dritto». E a fine gara conferma: «Mi piace sempre».


Il presidente della Lazio Lotito propone invece la sua ricetta per riformare i campionati e aumentare le risorse per i club: «La mia idea è di recuperare 60 milioni per la A, che deve tornare a 18 squadre con un'unica retrocessione e un playout. Si metterebbe fine alle conflittualità economiche». E la Nazionale? Si sta giocando un biglietto per il Mondiale in Brasile, ma tanto sarà nel 2014...

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