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Cassano infilzato dagli "scappati di casa" del Napoli. Lui reagisce così

Intercettato dalle Iene (Italia 1) Cassano non si scusa per le parole tutt'altro che gentili che ha speso nei confronti degli ex compagni di Maradona ai tempi del Napoli. E azzarda una difesa

Cassano infilzato dagli "scappati di casa" del Napoli. Lui reagisce così

Antonio Cassano è sempre stato un personaggio colorito, particolare, fuori dalla righe in campo e fuori. Oggi, nella sua nuova veste da opinionista ne ha per tutti, senza freni e peli sulla lingua. Le sue gag alla Bobo Tv, su Twitch, insieme ai suoi amici Christian Vieri, Daniele Adani e Nicola Ventola sono ormai diventate un grande classico dove ciclicamente FantAntonio punta il dito su qualcuno sollevando un vespaio.

Recentemente il 40enne di Bari Vecchia ha utilizzato un altro salotto e non quello di "casa" per sollevare un polverone. Ospite del programma condotto da Fedez "Muschio Selvaggio", aveva espresso un giudizio "colorito" sul Napoli di Diego Armando Maradona, definendo i suoi compagni dell'epoca degli "scappati di casa". Apriti cielo: Ciro Ferrara, Bruscolotti e Renica gli avevano risposto per le rime. Se l'ex attaccante di Roma, Milan, Inter e Real Madrid pensava che il tutto fosse finito con delle semplici risposte si sbagliava di grosso, visto che le Iene hanno raccolto diversi videomessaggi, a lui indirizzati, proprio di quei giocatori del Napoli che in quegli anni fecero il bello e il cattivo tempo, con Maradona "ciliegina sulla torta".

"L'agguato" delle Iene

Sempre attente, precise e puntuali in queste occasioni, le Iene hanno raggiunto Antonio Cassano su un campo di padel con l'inviato napoletano doc Peppe Quintale, che gli ha recapitato alcuni video degli ex calciatori del Napoli tirati in ballo da FantAntonio: "Uno come Cassano sarebbe durato tre giorni nello spogliatoio del Napoli, la cosa importante era il rispetto fra tutti", le parole dell'ex capitano azzurro Bruscolotti.

“Quella era una squadra formidabile. Credo che dei giocatori scarsi non avrebbero mai potuto vincere un campionato. Quello che ha detto Cassano è molto offensivo", ha detto Alessandro Renica. Ma non solo calciatori visto che anche l'ex dirigente del Napoli Pier Paolo Marino ha voluto dire la sua: "Io, per portare alcuni giocatori di quel Napoli, ho fatto una fatica immane, erano i giocatori più richiesti".

Anche Andrea Carnevale, ex attaccante di quella grande squadra, non ha voluto fare mancare il propriounto di vista: "Era un Napoli fortissimo, una squadra di grandi campioni e di grandi uomini. Maradona era la ciliegina sulla torta. Mi dispiace molto che Cassano abbia detto cose insensate, lui in quella squadra non avrebbe potuto giocare". Infine, anche Diego Armando Maradona Junior ha parlato di questa vicenda schierandosi dalla parte degli offesi: "Mio padre si arrabbiava ferocemente contro chi parlava male dei suoi compagni".

Le giustificazioni di Cassano

FantAntonio ha provato a spiegare il perché di quelle parole: "Scappati di casa non è un’offesa, erano giocatori mediocri, scarsi, si può dire questo? È un’opinione mia. Era una squadra mediocre in cui ha fatto un miracolo Diego. Erano giocatori mediocri o scarsi, ho il diritto di pensare così". L'inviato delle Iene gli suggerisce di fare un po' di autocritica ma lui non indietreggia: "Io ne dico tante di m.... Quando parliamo di Diego, alieno, extraterrestre. Giordano, fortissimo. Carnevale, buon giocatore. Gli altri erano mediocri o scarsi".

Quintale gli chiede anche se gli abbia dato fastidio il post di Ciro Ferrara, che era stato duro nei suoi confronti, ma anche questa volta Cassano fa l'irriverente: "Detto da lui è già abbastanza particolare, non parliamo di Freud! Per quanto riguarda il 'taci' io sto zitto solo ed esclusivamente se me lo dicono i miei figli, e non Ciro Ferrara. Chi deve stare zitto è lui".

Nel finale Cassano fa una piccola retromarcia ma non chiede scusa: "Faccio un passo indietro, sono giocatori che mi piacciono meno di quelli che mi piacciono! E al Napoli che ha vinto lo scudetto con gli scappati di casa, chapeau!”.

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