I segni del destino si rincorrono: una punizione di Pirlo, il miglior architetto che il calcio italiano conosca, manda la Juve a scavalcare il muro dei 100 punti, quota da record italiano, quota da Juve Special 102. Cosa chiedere di più? Come dirlo in parole e musica calcistica? La Juve migliore spinta dal calciatore di miglior qualità, accompagnata da quel coro che ha infranto tutti i muri: sempre vittoriosi nelle 19 partite casalinghe, miglior difesa, miglior attacco. Carlitos Tevez nominato miglior giocatore dell'anno: guarda caso l'acquisto di qualità che la Juve si è regalata per questa stagione. Segni del destino che si è compiuto e che dovrebbe far riflettere. Una città che si è goduta una festa durata almeno due settimane, rovinata soltanto da quel trastullarsi del suo allenatore tra l'esserci (il prossimo anno) e il non esserci. La Juve ha cercato il palcoscenico, Conte se l'è preso, un po' troppo. Lo Juventus stadium ha vissuto emozioni, ma poi ha riversato il cuore sul resta con noi dimenticando che la squadra stava festeggiando uno scudetto fantastico, in una stagione italiana-record difficilmente ripetibile. Ingiusto diversificare l'attenzione solo per un patetico gioco delle parti, innescato dall'allenatore e dai suoi alibi.
Meglio cercare altre emozioni in un agitarsi di sentimenti e gol, ringraziamenti e proponimenti che il pubblico Juve non dovrebbe dimenticare. Le lacrime della signora Conte, quando il marito appare sulla passerella d'onore, fanno inumidire il viso e il sorriso di tanti in quello stadio. Ma poi c'è lui che non versa nemmeno una goccia di tristezza, non piange e invece sorride dentro di sè, conosce già il futuro e il destino, e dice ai suoi giocatori: «Siete straordinariamente speciali». Finalmente torna condottiero, senza più prendersi la scena per lasciarla al suo gruppo di marines. E in Tv chiede soltanto: «Non fatemi rivedere mia moglie in lacrime, altrimenti piango anch'io». Lasciando così intravedere il moto del cuore e il sentimento, da juventino autentico. Eppoi John Elkann e signora che mettono la maglia della Juve e ricordano che ci sono anche loro, nel senso di tifosi nonostante i silenzi del marito, che sarà pure l'ufficiale pagatore ma ogni tanto ci vorrebbe un pizzico di animo caldo (per la maglia).
Foto e dubbi si intrecciano in questa giornata della Signora Special 102. Conte che fa catenaccio quando gli domandano un'idea sul futuro, quasi non volesse rovinare la festa in un senso o nell'altro. Probabilmente resterà. Ma dirlo ieri avrebbe significato toglier spazio all'impresa. E nel caso il pensiero fosse negativo, meglio non guastare la festa. Anche se non riesce a nascondere quel tarlo che sta al fondo dei suoi alibi e dei suoi timori. «Questi ragazzi hanno fatto qualcosa di incredibile, non finirò mai di ringraziarli. Ogni tanto ci si dimentica che la vittoria rappresenta l'eccezione e che la normalità spesso è la sconfitta».
Eppure quella maglietta indossata da tutti (nel giro di due settimane il marketing ha avuto il tanto per sfamarsi) che dice: «C'è chi legge la storia, e chi la scrive», avrebbe dovuto indurlo alla riflessione: la Juve è fatta per scrivere la storia, vincere una regola, perdere un'eccezione. A dispetto della contabilità, ufficiale e ufficiosa, degli scudetti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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