Celtic, i tifosi donano 17mila euro al centro migranti Baobab

I tifosi scozzesi del Celtic, noti per il loro antifascismo e per la recente coreografia contro Benito Mussolini, hanno donato 17mila euro al centro migranti Baobab di Roma: "È il nostro cartellino rosso contro il razzismo"

Celtic, i tifosi donano 17mila euro al centro migranti Baobab

Antifascisti, antirazzisti e ora in prima linea a favore dei diritti dei migranti. Nelle ultime settimane, i tifosi del Celtic Glasgow sono diventati celebri in Italia grazie alle loro iniziative dentro e fuori gli stadi. Dopo la coreografia con l'esposizione di uno striscione con Benito Mussolini a testa in giù e la foto di uno di loro nella stessa posizione per festeggiare la vittoria contro la Lazio in Europa League, i supporter del più importante club scozzese hanno avviato una raccolta fondi benefica in favore di Baobab Experience, il centro sociale di Roma attivo nell'accoglienza dei migranti in transito in Italia.

Come raccontano su Facebook gli attivisti di Baobab, la Green Brigade - principale gruppo ultras del club scozzese - "ha lanciato una raccolta fondi da destinare a noi e all'associazione Scottish Action for Refugees". Con questa iniziativa, i tifosi del Celtic intendono "difendere gli ideali da cui siamo nati" e "combattere allo stesso tempo contro quei principi che sono l'antitesi della nostra stessa esistenza. Non c'è posto per il fascismo al Celtic Park come in nessun altro luogo".

Al momento, come riporta Fanpage.it, sono stati donati circa 15mila pounds (più di 17mila euro), cifra destinata a crescere dato che la raccolta fondi è ancora in corso. "La passione per il calcio - si legge in una nota di Baobab Experience - lo spirito sportivo dovrebbero essere questo: un gesto d'amore concreto, un atto di ribellione contro le discriminazioni, un cartellino rosso contro il razzismo, mai e poi mai un saluto romano. Grazie ragazzi, per il supporto e per essere venuti a trovarci al presidio. We'll never walk alone".

L'iniziativa dei tifosi del Celtic nasce dalla visita che alcuni di loro hanno fatto al centro sociale romano - già sgomberato il 13 novembre 2018 su input del Viminale - in occasione della partita con la Lazio. A margine del match, si erano registrati alcuni disordini. Ad avere la peggio erano stati tre tifosi scozzesi, ricoverati in ospedale dopo avere riportato ferite da taglio.

Come detto all'inizio, subito dopo la partita aveva cominciato a circolare sui social la foto di un supporter ospite tenuto a testa in giù dai compagni di tifo, chiara provocazione antifascista nei confronti degli avversari laziali, noti per le loro simpatie di estrema destra.

Proprio un corteo di tifosi biancocelesti per le strade di Glasgow in atteggiamento minaccioso aveva causato la risposta degli ultras scozzesi, con una coreografia contro il fascismo e in particolare contro Mussolini, ritratto a testa in giù con un chiaro rimando ai fatti di piazzale Loreto.

A seguito di ciò la nipote del duce, Alessandra, aveva chiesto di introdurre il reato di "ducefobia". Proposta a cui pochi giorni dopo, sempre allo stadio, i membri della Green Brigade avevano risposto con l'enorme striscione "Alessandra vaff...".

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