Il centenario di Nole e la prima di Cobolli "aprono" Parigi

Djokovic fa 100 a Ginevra: "Ma devo lavorare tanto". Flavio conquista Amburgo

Il centenario di Nole e la prima di Cobolli "aprono" Parigi
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È stata la festa di Novak Djokovic, ma anche una giornata tutta azzurra. La vigilia del Roland Garros, che comincia stamattina alle 11, ha finalmente regalato al serbo la vittoria numero 100, nuovo traguardo di una carriera inimitabile. È stata dura, però, fare la Storia: sceso a Ginevra in un 250 per facilitare l'evento, ha trovato in finale un Ubi Hurkacz ispirato che lo ha costretto a recuperare un break nel terzo set. Alla fine è stato 5-7, 7-6, 7-6, con il marchio di fabbrica dei due tie-break vinti. La faccia scura alla fine, fa capire però che Novak non è per nulla soddisfatto di se stesso: «Devo lavorare ancora molto di sicuro. A questo livello i dettagli fanno la differenza, oggi è andata bene». Finisce con un abbraccio con il figlio Stefan, ma Parigi quest'anno per lui sembra ancora un'impresa.

Si diceva invece degli italiani: questa volta è stato il turno di Flavio Cobolli, vincitore un po' a sorpresa del torneo di Amburgo, soprattutto se si ritorna a inizio settimana, quando era reduce da un periodo di sconfitte a raffica e una figuraccia a Roma, casa sua, battuto da Nardi al primo turno e alle prese con improbabili lamentele sul campo e sull'emozione di giocare davanti agli amici. Per fortuna Flavio è un ragazzo intelligente e di talento, e a 23 anni ha conquistato il suo primo Atp 500 superando in finale il suo idolo Rublev 6-2, 6-4: «Davvero non so come esprimere la mia felicità. Ho trovato il mio miglior gioco, è il miglior momento della mia vita: mi sono detto di combattere e l'ho fatto, due settimane fa non ce l'avrei fatta. Mi sa che andrò a bere qualcosa...». Tutto questo dopo il successo in doppio di Andrea Vavassori e Simone Bolelli, anche loro capaci di andare oltre un periodo no per conquistare il terzo torneo dell'anno: «Siamo molto uniti, e non abbiamo mai messo in dubbio il nostro valore. Settimane così regalano le gioie più grandi».

Un trionfo, in pratica, che fa splendere il sole su Parigi, dove tra uomini e donne ci sono 15 italiani in partenza.

Non è record (è già successo negli ultimi due anni), ma è bellissimo, con Sinner ottimista dopo la pubblica difesa di Nadal (festeggiato oggi sul Philippe Chatrier): «Le sue parole mi hanno fatto bene: Alcaraz resta il favorito, però io dopo Roma mi sento pronto». Tra due settimane vedremo se sarà festa anche per lui.

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