Il Cesena a prova di nepotismo: Campedelli esonera suo fratello

Il Cesena a prova di nepotismo: Campedelli esonera suo fratello

L'allenatore in panchina e il fratello presidente in tribuna rappresentano una soluzione da calcio dilettantistico, in serie B non poteva funzionare, tantopiù che Nicola Campedelli ha solo 33 anni e allena da 3: vinse l'Eccellenza a Cesenatico, salvò a fatica il Bellaria Igea Marina, in Seconda Divisione. Igor Campedelli, 38 anni, imprenditore edile e turistico, l'aveva mandato nella società satellite giusto per fare esperienza, approfittò della retrocessione per lanciare il fratello minore, complice un budget ridimensionato e le difficoltà ad accordarsi con il ravennate Atzori. In coppa Italia a fatica aveva superato due turni, in campionato 10 gol subiti e 2 realizzati; tre sconfitte, due interne, con tre gol di scarto.
La curva Mare urla «Campedelli vaffan...», ma ce l'ha con il presidente o con il tecnico? Da sabato, a Terni, l'equivoco sparirà, perchè Nicola è stato esonerato da Igor, che d'altra parte anche domenica notte ripeteva: «Nei confronti di mio fratello mi comporterò come con qualsiasi altro allenatore». E quello, sull'ipotesi delle dimissioni: «Vedrò con più calma, decidendo insieme alla società». Ovvero con il fratello maggiore presidente. Dopo il poker subito dal Novara, con tripletta di Mehmeti, gli ultras hanno catechizzato anche il dg Luca Mancini, ottenendo la testa del tecnico più giovane del nostro pallone professionistico. A poco prezzo, poichè guadagna 60mila euro (netti) e aveva firmato per un anno: che differenza rispetto a Mutu, ingaggiato nell'estate 2011 con biennale da 2,5 milioni, anche per avviare affari immobiliari in Romania e uscire dalla Romagna, con il business. Dell'ultima rosa di serie A, con il Novara c'erano appena 3 giocatori, in panchina. «Siamo oggettivamente pochi, ma io devo allenare chi ho», lamentava Campedelli junior, inascoltato dal fratello presidente. Che nel 2007, a 33 anni, acquisì il 51 per cento delle azioni, terminando l'era Lugaresi, cominciata nell'80 da Edmeo, che aveva ereditato la società dallo zio Dino Manuzzi, proprietario dal '64, per lasciarla al figlio Giorgio. Insomma, il Cesena è sempre stato una questione di famiglia.


Ieri per la panchina si era proposto Benny Carbone, mentre Beppe Iachini ha rifiutato il ritorno. Così Campedelli Igor ha convinto Pier Paolo Bisoli, il tecnico del salto dalla Prima Divisione alla A: per lui un biennale dopo che si libererà dal contratto con il Bologna, a cui era legato anche per questa stagione.

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