Scherzi del destino, quelli proposti dalla notte europea bianconera. Iniziata con Higuain in panchina per la seconda volta di fila e Dybala al settimo cielo, forte di dieci gol in sei partite di campionato. Tempo un paio d'ore e ribaltone servito: il Pipita è tornato al gol interrompendo così un digiuno durato 306', mentre la Joya ha allungato fino a 536 i minuti in cui non è riuscito a buttare la palla dentro in Champions. Il calcio è una bestia strana, questo è il fatto. Capace di ribaltare umori e sensazioni in un attimo, sconquassando piani e ribaltando certezze. «Come ha vissuto questo momento Higuain? Come può viverlo un campione nell'occhio del ciclone le parole di Buffon -. Certe polemiche a volte aiutano a ritrovare rabbia e furore agonistico: lo so perché ci sono passato anche io. Bisogna sapere reagire, è inutile arrabbiarsi. Da situazioni di quel genere si esce da soli, anche se tutti ti stanno vicini: semplicemente, ci sono momenti in cui un calciatore riesce a esprimersi al meglio e altri in cui fa più fatica».
Funziona così un po' ovunque, del resto. Di sicuro, a Higuain negli ultimi tempi saranno fischiate non poco le orecchie. Perché i tifosi non vedevano l'ora di rivederlo gioire e perché pure Allegri al di là della serenità di facciata non deve essere stato tenero. Di sicuro, lo ha stimolato nel darsi una mossa. Usando parole che saranno state all'incirca quelle ripetute anche nel post Olympiacos. Quando, dopo il solito zuccherino («non sarà mai un problema»), sono arrivate anche bordate mica male: «Quando si è alla Juventus, bisogna mettersi in discussione tutti i giorni. Perché, con un reparto d'attacco così forte e completo, gli altri ti passano sopra se non sei quello vero: è un discorso che vale per lui e per tutti gli altri. Credo le due panchine gli abbiano fatto bene. Quanto fatto l'anno scorso rimane, nessuno lo toglie: adesso però è un'altra storia e tutti dobbiamo dimostrare quanto valiamo. Per rimanere a grandi livelli ci si deve mettere in discussione». Difficile essere più chiari di così, nei confronti dell'argentino e dell'intera truppa: «Ogni tanto un po' di panchina fa bene a tutti. Ora è toccato a Higuain, magari tra qualche domenica toccherà a un altro e poi a un altro ancora».
Nessuno sconto, in casa Juve. O si pedala (non lo farà per qualche settimana Pjanic, vittima di «una lesione di tipo distrattivo di apparente lieve-media entità» alla coscia destra) o si resta seduti: dura lex, sed lex.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.