Mai illudersi. La Ferrari del 2020 almeno questo ce lo ha insegnato. Anche l'ultima volta in Germania il sabato di Leclerc ci aveva regalato le stesse speranze di una notte stellata d'estate. Peccato che il mattino dopo sia poi arrivata la tormenta. Come la gara di Charles al Nürburgring. Dopo il venerdì portoghese l'illusione continua. Leclerc è quarto a 0898 da Bottas, ma vicino a Verstappen che poi è l'unico obbiettivo possibile anche nei sogni. Ma soprattutto si è rivisto Vettel, 6° (a 12) che finalmente potrebbe tornare a qualificarsi per il Q3, impresa che manca dalla prima gara di Silverstone, da 7 Gp. Per la Ferrari di oggi che ancora aspira al 3° posto nel Costruttori (è a 40 punti dalla R. Point) sarebbe già una bella notizia, come importante sarebbe raccogliere dati importanti anche in assetto gare, sulle novità portate in pista a Portimao in quello che è il maggior sforzo stagionale dal punto di vista dello sviluppo.
È comunque già importante dare un segno. Far vedere una reazione e non restare fermi come davanti a un'imitazione di Crozza. La Ferrari ha toccato il fondo ed ora è arrivato il momento di invertire la rotta. Non si pretende di vederla lottare per la vittoria, ma almeno non rischiare più il doppiaggio e poter sognare di arrivare a podio azzeccandole tutte in gara. Sarebbe il modo giusto di concludere una delle peggiori stagioni degli ultimi anni.
Quest'annata stravolta dal Covid ha almeno il pregio di farci conoscere piste che meriterebbero di restare sul calendario. Dopo il Mugello anche Portimao è un tocco di colore nel grigiore dei circuiti disegnati negli ultimi anni. Saliscendi da montagne russe, staccatone in discesa, una pista che come racconta Sainz ricorda Tokyo Drift filmone della serie Fast and Furious. Andrebbero solo cambiati i track limits, che rischiano di causare penalizzazioni a pioggia. Il grande assente del venerdì è stato Hamilton, lontano come mai in classifica (traffico e un errore) e deconcentrato. Sono giorni in cui si chiacchiera del suo futuro, dopo che lui ha detto come, per la prima volta in carriera, non stia pensando ad un triennale. Quando firmerà il rinnovo del contratto? E per quanti anni? Probabilmente prima vincerà il suo settimo titolo, poi ci farà sapere.
Intanto dalla Germania rimbalza un'intervista di Kallenius in cui il ceo di Mercedes afferma che «sarebbe folle abbandonare la Formula 1». Sarebbe un problema in meno per Stefano Domenicali, il nuovo grande capo che ieri è comparso in pista a preparare il suo debutto previsto a gennaio 2021.
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