Neymar si è sottoposto ieri mattina alle visite mediche al Bin Muftah Medical Centre di Doha, in Qatar, poi ha fatto scalo a Dubai e si fermerà per qualche giorno a Barcellona, dove è arrivato nella notte. Lunedì, secondo la stampa francese, verrà presentato a Parigi, nella cornice della plaza Trocadero, a due passi dalla Torre Eiffel, come nuovo giocatore del Psg.
Ormai non ci sono più dubbi sul trasferimento dell'anno e neppure sulle cifre (222 il prezzo del cartellino, 30 milioni a stagione fino al 2022, più un ulteriore bonus di 40, al giocatore), semmai si attende solo che l'operazione venga ufficializzata, forse già domani pomeriggio. Al momento le bocche sono cucite sia in casa Barça che sul fronte qatariota. La famiglia Al Thani, attraverso il presidente del Psg Al Khelaifi, ha fatto soltanto sapere che «verrà costruita una squadra con i giusti requisiti per vincere la Champions League». Da qui la possibilità di un arrivo nella capitale transalpina anche di Coutinho (Liverpool) e Alexis Sanchez (Arsenal). Neymar oggi dovrebbe allenarsi con il resto della squadra agli ordini del tecnico Valverde, ma sono in molti a sostenere che non si presenterà. Allo stadio si sono invece presentati tifosi che hanno contestato la clamorosa decisione dell'asso brasiliano. Lo striscione che recitava «mercenarios fuera del Camp Nou» comprende il senso e il destinatario della protesta.
La partenza di Neymar provocherà una sorta di tsunami in un mercato estivo che stava ruotando attorno al futuro della stella del Monaco Mbappé. Anche il Barcellona sarebbe tornato a sondare il giocatore che vanterebbe un principio d'accordo con il Real Madrid (il Monaco lo sostituirà con Dolberg dell'Ajax).
Resta calda la pista Griezmann, ma per convincere il francese a emigrare al Camp Nou i catalani dovranno passare sul cadavere di Simeone, che si è detto contrario all'operazione e ha chiesto al suo ds Luis Caminero di incontrare Eric Olhats, il manager del petit diable e chiarire la situazione.
L'alternativa, importante, si chiama Paulo Dybala. Nella Juventus, da Zidane fino a Bonucci, non esistono giocatori incedibili. E di fronte a un'offerta da centocinquanta milioni in su ci sarebbe un accordo sulla parola con la Joya per prenderla in considerazione.
Nelle dichiarazioni di facciata Marotta e Allegri sostengono che l'argentino continuerà a vestire la maglia bianconera, ma in realtà dalla sede di Corso Galileo Ferraris valutano alternative, dal laziale Keita Baldé (anche nel mirino del Milan) al francese del Dortmund Dembelè. Senza contare che l'eventuale denaro fresco verrebbe utilizzato dai bianconeri per sistemare il centrocampo con N'Zonzi o Matuidi e mettere i sigilli alla difesa con Garay.
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