Che testata dai francesi. Gli Azzurri tutto cuore cadono solo all'ultimo

I transalpini passano all'overtime. I ragazzi di Pozzecco non emulano quelli del volley

Che testata dai francesi. Gli Azzurri tutto cuore cadono solo all'ultimo

Davanti al palazzo dei principi nell'Europeo del basket l'Italia bellissima scopre una strega che trasforma nel supplementare la carrozza per le semifinali in una zucca. Peccato. Volevamo ballare ancora una volta sotto il cielo di Berlino e invece la Francia con il 16-8 nei 5 minuti di prolungamento ci ha messo fuori come alle Olimpiadi di Tokyo. Da mangiarsi le mani senza prendersela con i liberi sbagliati da Fontecchio a 16 secondi dalla fine, quelli che sono serviti a Huertel mattatore lunatico, ma anche bravo, per pareggiare a quota 77 nell'ultimo quarto, quello dove la squadra di Collet ha rimediato in qualche modo, lo aveva già fatto negli ottavi contro la Turchia, al terzo tempo dominato da Azzurra gioiosa (31-18).

Peccare fortemente, ma più fortemente credere. Questo il credo nell'era Pozzecco e l'Italia di ieri lo ha fatto così bene che ad un certo punto pensavamo al successo nella seconda missione impossibile dopo quella pagata cento a uno contro la Serbia.

Ci teniamo il buono, dimentichiamo il fallo tecnico finale a Pozzecco anche se in quel caso l'Heurtel da 20 punti ha sbagliato a 2'06 dalla fine lasciandoci ancora speranza trovata sul tiro da 3 di Spissu per l'85-87. I 5 falli di Melli, la consistenza del Tarpey americano naturalizzato di Le Mans, Yabousele, la spina nel fianco per tutta la partita ci hanno condannato: 85-93 dirà il tabellone ma è stata davvero una cosa di centimetri su un traguardo che sembrava irreale.

Come fa Pozzecco anche noi li abbracciamo tutti questi azzurri che, forse, con Gallinari, avrebbero stupito ancora di più, dallo Spissu guerriero sardo con 21 punti che ha fatto tremare una Francia di ganassoni all'anice illusi di avere già la semifinale dopo due tempi iniziali sempre avanti 27-20,38-31, ma quell'11 a 11 del secondo quarto diceva all'Italia perché non tentare la stangata. Ci erano quasi riusciti, a 2'14 dalla fine una tripla di Fontecchio era più del sogno: 75-68. Poi la tempesta imperfetta vissuta bene, ma senza fortuna.

Per Fontecchio soltanto un augurio di buona fortuna nella NBA. Ieri è diventato il peccatore, ma prima aveva segnato 22 punti, lavorato alla grande in difesa, giocando bene e tirando così così. Gigantesco come sempre Melli, importantissimi i 12 punti di capitan Datome, utile e giusto Pajola più di Biligha e Mannion che hanno fatto bene come Polonara e Ricci.

In semifinale ci va la Francia come ieri c'erano andate la Spagna per l'11ª volta, anche se a Berlino ha una squadra tutta nuova a parte il fenomeno Fernandez, e la Germania che ha annichilito la Grecia con un terzo

tempo da 20-1. Per Azzurra esiste un futuro se la testa e il cuore saranno ancora come in questo europeo vissuto bene ad Assago, esaltante a Berlino nel sacco ai serbi e portando al supplementare i francesi argento olimpico.

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