Il Chelsea va oltre Leao. I resti del Milan complicano la Champions

Troppe le assenze, primo successo dei Blues. L'ala non prende per mano i compagni. Troppi errori individuali e solo nel finale Pioli passa ai tre centrali

Il Chelsea va oltre Leao. I resti del Milan complicano la Champions

Al primo vero esame di laurea internazionale, il Milan affonda sotto i colpi del Chelsea tornato a sorridere e a rincorrere la qualificazione dopo la falsa partenza di Zagabria. È vero, rinunciare in un colpo solo a 3 titolari su 5 in difesa (Calabria, Theo e Maignan), è una perdita sanguinosa per le dimensioni tecniche e fisiche dell'attuale Milan. Errori individuali (di Tomori sul secondo gol, collettivo sul primo), qualche preoccupante ritardo (De Ketelaer) e l'impotenza denunciata nelle pause concesse dagli inglesi, riportano il Milan attuale indietro con le lancette dell'orologio e ne rimettono in discussione lo spessore anche per il futuro del girone di Champions. Leao spaventa i blues solo nel finale della prima frazione, poi non c'è più né storia né gloria per il più atteso alla prova del fuoco. Invece di accendere i suoi, ne resta in qualche modo incenerito. Pioli non è il tipo da accampare scuse ma il tema degli infortuni, numerosi e di lunga degenza, è attuale. Sabato c'è la Juve e da Milanello arriva solo la notizia del possibile recupero di Theo Henrnadez.

«In queste serate serve coraggio» racconta Paolo Maldini scortando il Milan a Stamford Bridge. Peccato che questo Milan, ancora acerbo in Europa e fragilissimo nei duelli aerei, non abbia ancora né il coraggio né la struttura tecnica e fisica di cui c'è bisogno. E non solo perché cedere 3-4 potenziali titolari (per infortuni) è un lusso per pochi: in panchina, con Pioli, ci sono pochissimi disponibili e un paio di primavera. Se è lecito l'imbarazzo provato sui due lati della difesa da Dest e Ballo Tourè il deficit più vistoso viene fuori a metà della prima frazione su una striscia di tre angoli consecutivi durante i quali Thiago Silva colpisce sempre per primo di testa. Chi ha il compito di marcarlo? Al culmine del terzo mischione in area, Tatarusanu fa il suo parando senza però impedire a Fofana la stoccata decisiva. A quel punto il Chelsea può spadroneggiare sfiorando un paio di volte il raddoppio. L'unica possibilità concreta di rimettere in sesto il risultato capita prima dell'intervallo grazie all'accelerazione del solito Leao con palla finita a De Ketelaere respinta dal portiere e successivo tocco di Krunic a porta spalancata deviato in angolo. Poco, troppo poco anche per quel pallido belga che sembra fatto di carta velina.

Se poi nei primi 15 minuti della ripresa, l'unico sostegno, Tomori, buca in modo clamoroso un banale cross dando via libera al raddoppio di Aubameyang fino a quel punto sovrastato dall'inglese, e se su uno degli assalti successivi, James coglie il 3 a 0, allora per il Milan la strada della sconfitta si fa sempre più in discesa e si complica, dopo il successo del Salisburgo sulla Dinamo Zagabria, anche la qualificazione. Decisiva la sfida di ritorno martedì prossimo col Chelsea a San Siro. Prevista la sofferenza sui fianchi, meno invece l'organizzazione complessiva spazzata via dal tumultuoso ritmo del Chelsea.

A quel punto, forse per evitare una sconfitta ancora più pesante, Pioli passa alla difesa a tre (dentro Gabbia): troppo tardi.

L'arrivo di Origi e Rebic dalla panchina non aggiunge molto al Milan costretto a sbattere contro la parete di cemento armato eretta dal Chelsea, improvvisamente guarito dai suoi stenti precedenti e capace di mettere in vetrina il suo mercato da 300 milioni.

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