Mani sulla testa, occhi spalancati, Renaud Lavillenie quasi non ci credeva: al primo tentativo m.6,16, stracciato il record del mondo del salto con l'asta. E Sergey Bubka dietro le spalle. Un salto fluido, con qualche cm. di margine oltre la mitica misura. Bubka stava là, in tribuna, guardiano del suo record imbattuto da 21 anni. Anche lui a Donetsk, il 21 febbraio 1993: lo zar passò i m.6,15, stessa pedana indoor. Lavillenie, nato a Barbezieux-Saint-Hilaire 27 anni fa, campione olimpico, record di m.6,08, quest'anno ci aveva già provato. Stavolta è partito da m. 5,76, ha saltato al primo tentativo i 5,91. Poi due errori a m.6,01. «Ma al secondo salto mi ha detto: oggi batto il record del mondo», ha raccontato il fratello Valentin in gara con lui. Superati i 6,01, Lavillenie ha chiesto direttamente i 6,16. E voilà eccolo fra le stelle. Poi ha chiesto i m. 6,21, ma si è fermato a metà corsa per un piccolo infortunio al piede sinistro.
Lavillenie ai Giochi di Londra aveva saltato 19 cm in meno. «E ora ci vorrà tempo per ridiscendere», ha ammesso. «É un record talmente mitico.
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