Il tracollo del Tiki Taka può far rima con rivoluzione. Barcellona e Manchester City sono uscite con le ossa rotte dalla Final Eight di Champions League. Fuori subito tra umiliazioni storiche (catalani asfaltati 8-2 dal Bayern Monaco) e flop impronosticabili (inglesi sconfitti 3-1 dall'outsider Lione) che rendono inevitabili grossi cambiamenti e ribaltoni.
Il club dello sceicco Al Mansour, estromesso per il terzo anno di fila ai quarti di finale, proverà un nuovo assalto alla coppa dalle grandi orecchie con Pep Guardiola al timone. D'altronde le grandi manovre citizens erano già scattate da qualche settimana come testimoniano gli acquisti di Ferran Torres dal Valencia (27 milioni più 8 di bonus) e Aké dal Bournemouth (45 milioni). Innesti per ringiovanire l'organico e provare a riprendersi almeno la Premier League dopo l'annata dominata dal Liverpool.
Nel mirino del City ora ci sono un difensore e un attaccante. Come centrale la prima scelta è Kalidou Koulibaly del Napoli: pronto un quinquennale da 10 milioni annui per il senegalese. Tutto da trovare invece l'accordo con De Laurentiis, che chiede almeno 80 milioni per cedere il suo gioiello dopo aver respinto la prima offerta da 63 più 7 di bonus.
Rivoluzione copernicana invece in quel di Barcellona - che non vince la Champions ormai da cinque anni - dove oggi verranno esonerati il tecnico Setien e il ds Abidal. Per la panchina pronta l'ex bandiera blaugrana Ronald Koeman (attuale Ct dell'Olanda) favorito su Pochettino. Ai titoli di coda anche l'avventura dell'ad Grau. Il colpo di spugna del presidente Bartomeu, finito nell'occhio del ciclone di stampa e tifoseria. Le elezioni incombono e dovrebbero essere anticipate già a novembre.
Leo Messi (in scadenza nel 2021) per il momento scruta silente gli avvenimenti, anche se non appare intenzionato a lasciare Barcellona nonostante le sirene di Inter e Manchester City. Anzi è probabile che con un nuovo presidente (i rapporti con Bartomeu restano glaciali) possa arrivare il rinnovo fino al 2023. Tra i pochi intoccabili de Jong, Piquè, Pugi, Fati e Ter Stegen (pronto un nuovo accordo fino al 2025). Tutti gli altri sono in discussione. Intanto in parecchi faranno i bagagli: al passo d'addio con i catalani i terzini Firpo e Jordi Alba, il centrale Umtiti, i centrocampisti Rakitic (può tornare al Siviglia) e Vidal, mentre davanti - oltre a Dembelé e Braithwaite - uno tra Suarez e Griezmann potrebbe essere sacrificato per fare cassa e tornare così alla carica con l'Inter per Lautaro Martinez, che intanto nelle prossime settimane riceverà dal club nerazzurro la proposta di rinnovo da circa 6 milioni annui.
E a proposito degli incroci di mercato Inter-Barcellona: Setien nelle scorse settimane aveva
caldeggiato l'acquisto di Nicolò Barella per puntellare la mediana (già preso Pjanic dalla Juventus a cui è stato ceduto Arthur). Da non escludere un ritorno di fiamma, anche se la mezzala sarda è considerata incedibile da Suning.
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